sabato 30 giugno 2007

Calcio - Che bell'ambientino...

“Purtroppo ero nervoso, ma dal mio punto di vista non stavamo rendendo a dovere PERCHE’ ERAVAMO SCHIERATI MALE IN CAMPO.”

Francesco La tartara – Il Monferrato venerdì 29 giugno 2007

Dunque dunque, dov’eravamo rimasti? Ah si, martedì sul bisettimanale locale appariva una quantomai curiosa (per tempistica sia ben chiaro) intervista all’ (ex?) attuale D.S. del Casale Calcio Dionisi, il quale rivelava che fra lui ed il tecnico per buona parte dell’anno erano letteralmente volati gli stracci.
La nuova puntata della nostrana “Guerra dei Roses” racconta il punto di vista di colui il quale, nella passata campagna acquisti, era stato designato come il “faro di centrocampo”, “uomo di esperienza”, “giocatore di categoria superiore”, “uomo carismatico per lo spogliatoio” ecc. ecc. dalla società.
Ora, come ben tutti gli appassionati hanno potuto constatare, la stagione di Ciccio Latartara è stata come rendimento alquanto altalenante, ma una costante dalle sue parole emerge: stima incondizionata nelle scelte del Mister.
A Casale in questi mesi si sono formati partiti pro e contro Lerda, pro e contro Dionisi, pro e contro alcuni giocatori, le boutade di questi giorni non fanno che confermare che i dubbi, espressi durante l’anno da una parte della tifoseria su alcuni personaggi, erano quantomai più che fondati.

P.s. Pezzo dedicato a tutti quelli che in fretta e furia, alla luce dei risultati di fine stagione, si sono defilati dalle contestazioni e dai dubbi sollevati da una parte della tifoseria accusandola di “catastrofismo a prescindere”. Spero che i cosiddetti “profeti di sventura”, fra i quali il sottoscritto, non si trovino un domani a dover dire : “Ve l’avevo detto” anche su altre sfumature molto meno marginali dei rapporti fra i protagonisti pedatori e non….

venerdì 29 giugno 2007

Città - La sirena

“La sirena chiama otto ore

così è da una vita

timbri un altro giorno tiri avanti

senza via d’uscita

i dialetti soffocati

nel regno del rumore

al reparto verniciatura

non passano le ore…”

Gang – Sesto San Giovanni

La fabbrica, la boita, il lager… Ma c’è fabbrica e fabbrica, distinguete sempre dalla fabbrica con catena di montaggio al resto, io l’ho sentita chiamare in tanti modi, l’ho vissuta, l’ho lasciata dopo soli tre anni senza rimpianto.
Nel 1993, fresco fresco di diploma di ragioneria sono entrato alla Iar di Ticineto, molti a Casale pensano che Iar Siltal di Ticineto e Iarp di Casale fossero le due facce della stessa medaglia, ni: ossia un po’ si un po’ no. Molti altri pensavano (pensano) sia la stessa identica cosa, oddio il sistema di cose è lo stesso: entri, timbri, corri dietro a frigoriferi che corrono su una catena di montaggio per tutta la giornata, lasci giorno dopo giorno un po’ della tua vita per fare spesso un lavoro faticoso, ripetitivo, logorante e spesso privo della benché minima soddisfazione, il tutto per avere ogni fine mese una busta paga che ti permetta di tirare a campare dignitosamente e qualche settimana di ferie all’anno.
E intanto gli anni passano, non acquisti minimamente professionalità (curriculum: da 15 anni metto 4 viti ai carrelli ogni 8 secondi , da 20 anni mette i fondi di lamiera ogni 15 secondi, da 7 anni piego e inserisco le scocche ogni 12 secondi…) e un giorno scopri che la tua ditta è in crisi: il mercato globale, i costi della manodopera (ops, sono io, quello che dopo anni che lavoro porto a casa 1.000 euro al mese, è colpa mia!) , qualche scelta sbagliata….
E ti accorgi che il tuo distretto industriale, che fino a pochi anni fa faceva invidia e attirava lavoratori da Alessandria e Vercelli, e la tua città ti ignorano. Arriva la cassa integrazione (“Ma tanto sono pagati e prendono lo stipendio lo stesso, no?” Le balle!) e vedi che a Terni, Melfi e in altri posti quando si ferma o rischia di fermarsi un posto che coinvolge 400 (quattrocento!) famiglie in una città di 35.000 anime succede una mezza rivoluzione: si fanno scioperi, cortei per le vie cittadine, le curve del calcio cittadine manifestano solidarietà alle famiglie dei lavoratori, si bloccano strade, ferrovie…qua tranne gli organi istituzionali (amministrazione comunale, sindacati ) tutto tace.
E intanto Ciso emigra a Novara e concorda il licenziamento, non riesce più a pagarsi l’affitto e le spese in cassintegrazione.
E Mario stringe i denti, in famiglia lavorano anche il figlio e la moglie, si rinuncia alle vacanze, alle uscite, ci si arrangia ma a 45 anni chi ti prende?
E Cecco ogni mattina esce, prende il giornale e aspetta che la giornata passi, a 47 anni vive ancora in casa dei suoi, almeno una famiglia da mantenere non c’é.
E Paolo vede il suo matrimonio fallire, “Come te”, gli viene detto: “Sei un fallito”.
E come loro altri se ne vanno, altri stringono i denti, altri sprofondano poco a poco nella depressione.
Adesso sembra che quest’incubo volga al termine e la sirena tornerà a suonare ogni mattina alle 8.00: ma perché, CASALE, li hai lasciati soli in questi quattro fottuti, maledetti, devastanti anni?

mercoledì 27 giugno 2007

Calcio - Tutti i nodi...

Ah, boccate di ossigeno quando la stampa locale fa il suo dovere, non incensa ne trascura (a volte la seconda fa più gioco agli interessati della prima) e va, seppur molto timidamente e sommersa fra le giuste lodi di un bel risultato sportivo, a scavare fra le pieghe dell’attualità calcistica cittadina.

Ora, non essendo io amico di chicchessia in società, avendo sempre pagato il mio bell’ abbonamento per le partite casalinghe e il biglietto e relativi costi in quelle in trasferta, avendo la schiena sempre ben dritta davanti ai vari "Lei non sa chi sono io" posso tranquillamente esporre i miei dubbi e le mie perplessità senza dover temere possibili reazioni né perdere posizioni nella scala delle simpatie del potente di turno quindi, a distanza di due giorni dal bel risultato di domenica, pongo le stesse domande:

- Assetto societario;

- Stato finanziario della Società;

- Programmi tecnici per la prossima stagione.

Iniziano a volare nomi (Cravero, ex Torino Calcio, come d.s. ad esempio), sento grandi (squadra per una tranquilla C2) e piccoli (riconferma di alcuni personaggi in ruoli chiave) propositi, ma le risposte definitive ancora non arrivano.

Diamogli tempo, per carità, io però non mi stuferò di domandare e, se per disgrazia iniziano a farlo anche i giornali locali, qualche risposta bisognerà iniziare a darla, vero Società?

martedì 26 giugno 2007

Città - Snob in bianco.





E’ stata una doppia soddisfazione per il sottoscritto: come cittadino e come casalese.

Come cittadino perché ho potuto usufruire di servizi gratuiti come l’accesso ai musei in un contesto veramente diverso dal solito vedendo che ogni tanto l’amministrazione spende i soldi delle tasse che pago in eventi culturali e, come casalese, perché ho visto la mia amata città vestita a festa come una Cenerentola per il gran ballo di mezzanotte, corteggiata da tantissime persone che l’hanno (ri)scoperta visitando la gipsoteca Bistolfi, la sinagoga, pranzando nel cortile di Palazzo San Giorgio, passeggiando per le vie del centro storico con la voglia di curiosare, chiacchierare, divertirsi, ossia vivere Casale.

Sia ben chiaro, sono di natura diffidente verso certe manifestazioni da strapaese (vedi la bella descrizione di Francesco Piccolo nel racconto relativo alla Notte Bianca che si tiene a Roma ne “L’ Italia spensierata” Edizioni Laterza), ma questa non lo è stata proprio.

Alla fine, mi si perdoni anzi no il gioco di parole, gli unici che sono andati letteralmente “in bianco” sono quei casalesi che tanto piccolina fanno la nostra città, a volte andando oltre i suoi demeriti.

Certo, la promozione dell’evento non è stata fatta con tutti i crismi del caso, alcuni nei ci sono stati (indubbiamente una caduta di stile l’ingresso a pagamento nell’area del Mercato Pavia), ma non hanno scusanti quelli che: “Io non ci vado, sarà pieno di zanzare”, oppure “Ah, mai, mischiarmi con quella bolgia di animali? Io vado al mare!” ecc. ecc. salvo passare il resto dell’anno a lamentarsi che Casale è un paesone, che non succede mai nulla, che sta morendo e via dicendo.

50.000 persone (rispetto ad una città che di persone ne conta 36.000) sabato sera li hanno sfanculeggiati ed io, in una di quelle rare volte nella mia vita che mi sono trovato d’accordo con la maggioranza, sono fiero di essere stato fra quelle.

lunedì 25 giugno 2007

Calcio - Play - off vinti: e adesso?

Con la "storica" vittoria in quel di Figline Valdarno per 4-3 dopo i calci di rigore contro il Sibilla Cuma e la conseguente conquista dei play-off nazionali si conclude la stagione 2006/2007 del Casale.
Tralasciando il discorso play-off (unico caso al mondo in cui un torneo non garantisce nulla a chi lo vince se non sperare nelle disgrazie finanziarie altrui al fine di essere ripescati e occupare il suo posto in C2) adesso un vero amante delle sorti del Casale Calcio alcune domande se le deve obbligatoriamente porre:
- Su quali basi economiche, in caso di un'effettiva conquista della C2, si muoverà la società Casale Calcio?
- Quale sarà l'organigramma dirigenziale della società stessa?
- Quali sono i programmi sotto l'aspetto tecnico, ossia, stesso mister e giocatori oppure un cambio radicale con personaggi più avvezzi alla categoria che ci attende?
Questi e altri quesiti attendono risposte immediate che, si auspica, arriveranno nei prossimi giorni, staremo a vedere.

p.s. Oggi in quel di Figline gli spettatori al seguito del Sibilla erano 500 mentre gli spettatori nerostellati 200 a dispetto dei 1500 casalesi di tre anni fa a Voghera. Certo, si obietterà,ma vuoi mettere la distanza, l'ultima domenica di giugno, l'esito come già sopra ricordato interlocutorio di un'eventuale vittoria dei play-off stessi...
A mio modesto parere quei numeri altro non sono che il frutto dei quesiti posti sopra e dell'annata sportiva vissuta in maniera tutt'altro che serena in campo e sugli spalti. Ma per i bilanci di fine anno c'è tempo, e in questo spazio non mancheranno....