venerdì 30 novembre 2007

Avversarie tornei e calcio in generale - Dopo sei mesi i Cinghiali tornano a Lavagna!

L'Unione Sportiva Dilettanti Lavagnese é stata fondata nel 1919 ed è alla sesta stagione consecutiva in serie D, la nona con il Presidente Stefano Compagnoni che ha riportato in D i bianconeri , a distanza di 40 anni, con una cavalcata che in tre anni ha portato i bianconeri dalla Prima Categoria alle soglie del professionismo, piazzandosi addirittura terza e accedendo ai play-off nella stagione 2003/2004 questa la marcia negli ultimi 8 anni:

- Stagione 1999/2000 1° categoria promossa;
- Stagione 2000/2001 Promozione promossa;
- Stagione 2001/2002 Eccellenza promossa;

- Stagione 2002/2003 Serie D 12° posto (salvezza senza play out);
- Stagione 2003/2004 Serie D 3° posto (partecipazione ai play off);
- Stagione 2004/2005 Serie D 6° posto.
- Stagione 2005/2006 Serie D 13° posto, salvezza
conquistata in seguito a vittoria nei play out contro la Narnese

- Stagione 2006/2007 Serie D 8° posto

In panchina siede il noto Mister Claudio Maselli, bandiera del Genoa, del quale é stato calciatore ed anche allenatore in serie A ed in serie B, ma anche ex mister della Cremonese, Rimini ed Alessandria, nonché del Naftes Burgas, serie A bulgara.
I portieri sono Tani e Pasquali, in difesa l’esperto Matteazzi (36 anni), Favaro (ex Carpi), Muzio, Di Carlo (questi due con Matteazzi fanno parte della vecchia guardia), Germano, Ghirlanda e Russo.
A centrocampo Albrieux (ex Alessandria), Cappannelli (ex giovanili Samp lo scorso anno a Tortona), Maretti e Nicolini confermatissimi , Bacigalupo, Bianco, Logomarsini e Romano.
In attacco c’è quella vecchia volpe di Masitto, uomo in grado di cambiare da solo il volto alla partita, Evacuo (Davide, fratello del ben più famoso Felice che ha militato nella Lazio e ora al Frosinone), Maicol Albanese, Pierotti (dal goal facile, attenzione) e Draca Zoran.

La squadra veniva data come una delle meglio attrezzate in estate e la classifica sembra avallare i pronostici estivi: alla 14° giornata i bianconeri hanno incamerato 24 punti piazzandosi in quarta posizione a soli tre punti dalla rivelazione Sestrese ma, visti i 12 punti dai grigi, con ben poche velleità a girone d’andata non ancora ultimato di promozione diretta.
Sette vittorie (fra le quali spiccano quella casalina con il Savona e le due in trasferta con Probelvedere e Derthona che tanto ci ha fatto penare al Palli domenica scorsa), quattro sconfitte (ancora imbattuta fra le mura amiche dove ha raccolto 17 punti su 21 a disposizione) e tre pareggi il ruolino di marcia, domenica scorsa ha pareggiato 1-1 a Giaveno.

Lo stadio Comunale Edoardo Riboli sito nell’omonima via al n.42, ha la peculiarità di avere il fondo in sintetico, cosa che l’anno scorso non ci destò grande impressione ma approfondiremo più avanti, i posti totali sono 800 dei quali solo 300 al coperto, ed è sito a soli 200 mt dall’uscita autostradale.
Le tribunette degli ospiti sembrano arrivare direttamente dall’ Ikea….

La tifoseria lavagnese non possiede grandi numeri ma in compenso ha molta passione. Lo scorso anno sostennero i propri colori con calore per tutta la durata dell’incontro e, anzi, incontrati alcuni di loro per le strade di Lavagna nel pre-partita ci diedero un paio di dritte interessanti. Presenti quest’anno anche al Moccagatta nello scontro diretto con i grigi, insieme al Sestri al momento sono le uniche due tifoserie interessanti della zona.

Fu trasferta strana quella del 6 maggio 2007 a Lavagna, il campionato non aveva più nulla da dire, ci attendevano solo gli utilissimi play-off, sul campo la squadra fece una figura barbina.
Arrivati in tarda mattinata a Lavagna viaggiammo col sole, passeggiammo per il lungomare con le nuvole, tutti i Cinghiali presenti assistettero alla partita indomiti (buona parte di essi a torso nudo) sotto un acquazzone da Giudizio Universale.
E qui mi ricollego al discorso sul campo in sintetico, dalla foto alle spalle dell’esagitato che lanciava i cori potete notare quanto filtrava il “manto” verde…
Giornata bella comunque, una giornata in cui il Gruppo si cementificò ancora di più, in quella trasferta si posero le basi per affrontare poi i vani play-off, la lunga e avara di soddisfazioni estate ed il deludente autunno che ci avrebbero attesi.
Ecco, mi piacerebbe pensare che con Lavagna si aprì un periodo maledetto che una vittoria domenica potrebbe chiudere definitivamente…

giovedì 29 novembre 2007

La macchina del tempo nerostellata - Si collezionava figurine...

Questo pezzo è dedicato a tutti i bambini (e purtroppo non solo…) che collezionano quelle porcherie plastificate con attacco, difesa, mimmu vegeta, dragon che bali. Guardate cosa vi state perdendo….


Fin da quando si era piccini, i dinosauri come il sottoscritto sono cresciuti a pallone in cortile e figurine sul tavolo della cucina. Era una trappola fin da quando si entrava a scuola: c’era un ometto all’entrata con in mano una pila di album che contenevano già il primo pacchetto di figu, avevano voglia le mamme a dire di non accettare regali dagli sconosciuti… Fra i banchi si iniziava a sfogliare gli album e arrivati a casa si piantavano i piedi: volevamo i pacchetti! I più ricchi (ma erano veramente pochi) praticamente completavano subito la raccolta con un escamotage da padroni del vapore: i genitori entravano in edicola e compravano una scatola di pacchetti, praticamente gli restavano solo da ordinare le mancanti a prezzo maggiorato e la raccolta era bella che finita. I mandicchi come il sottoscritto si vedevano consegnare dai genitori un paio di pacchetti al giorno, le scambiavano, se le giocavano (numero più alto, tirandole più vicino al muro, ecc.), convincendo il papà a portare a casa la merendina che regalava un pacchetto, risultato? Si andava così per le lunghe che l’album non si completava mai…

Poi c’era una categoria particolarmente malata di bambini, nascevano a Casale e già a 5/6 anni, mentre tutti si scannavano per lo scudetto della Juve e la doppia di Rivera, già mettevano da parte le doppie che raffiguravano la squadra della propria città o cercavano dagli amichetti le doppie degli anni precedenti che raffiguravano i neri, così a distanza di quasi trent’anni avendo continuato fino agli anni ’90 possono farle vedere a tutti e dirgli: vedete?
Questi bambini erano il sottoscritto con le Panini e luky con le altre…




Oh quanto orgoglio per questa! Mi ricordo ancora che facevo prima elementare, chiedevo ogni giorno a mio padre di comprarmele e di aiutarmi ad attaccarle. Quando aprì il pacchetto quotidiano gli si illuminarono gli occhi: “Questa la tiene papà” mi disse “te la restituirò fra qualche anno.”. Sulle prime me la presi, col tempo lo benedii! Di quell’anno serbo ancora ben poche figurine, questa è una fra quelle, l’album Panini della stagione 1979/1980 non so più che fine abbia fatto, forse giace sotto pile di scatoloni in cantina dai miei, ma la figurina commemorativa del Casale campione d’ Italia grazie a mio padre ce l’ho ancora bella integra!


Queste due le ha tirate fuori luky, su quegli anni abbiamo già detto qualcosina parlando dell’Anglo Italiano, bella è la differenza fra quella un po’ più spartana dove la divisa è con striscia nera rispetto a quella della stagione 1976/77 che è ornata di scudetto al fianco e giocatori con casacca scura e stella sul cuore.

Ecco che incombe la concorrenza! Arriva dalle Edizione dei piccoli il gagliardetto della Junior Casale che potete ammirare qua sopra.

Questa è un’altra scampata allo smarrimento da demenza infantile, quando cioè ci passano fra le mani cose stupende senza rendersi conto del loro valore. La figurina è nel classico formato ma in realtà era composta da due mini figurine (parte A e parte B), in una metà la squadra per orizzontale, nell’ altra lo stemma, il campionato d’appartenenza e l’anno in verticale.

Ed ecco qua sopra l’evoluzione della Edizione dei piccoli con scudetto argentato opaco.

Oibhò: che c’entra la Carrarese col Casale? Semplice, sono passati undici anni dalla figurina che conteneva simbolo e formazione della squadra, la Panini ha reso più accattivante il tutto ma si deve pagare dazio…

…se ora la figurina della squadra occupa uno stickers intero, per quel che concerne gli scudetti argentati (che riflettono) si accorpano a coppie in un’unica figurina, dividendoli in A e B.

E ora vi lascio con un quiz alla portata di tutti tranne che dei due summenzionati collezionisti che si sono scannati per una buona decina di minuti senza arrivare ad un accordo: a che anno corrisponde la squadra di quest’ ultima figurina sopra riportata?

mercoledì 28 novembre 2007

I libri di Luther - Calcio nei coglioni

Di solito recensisco libri letti e sufficientemente metabolizzati, oggi voglio presentare un libro fresco di stampa invitando, sulla fiducia, più lettori possibile ad acquistarlo, l’ostracismo nei confronti di Petrini oltre che disgustoso sta diventando seriamente preoccupante.

Sabato 24 novembre infatti, alle ore 18 presso la videoteca del Centro Giovani di Abbadia San Salvatore (Si), Carlo Petrini, ex calciatore, oggi scrittore, ha presentato il suo nuovo libro, Calcio nei coglioni, sull'ultimo calcioscandalo. Insieme a lui erano presenti anche Massimo Del Papa (bravo giornalista) e il sostituto procuratore di Napoli Giuseppe Narducci, titolare della relativa inchiesta. Petrini ha messo sottosopra il mondo torbido del calcio con i suoi numerosi libri-verità; Del Papa è stato finora l'unico a intervistarlo sull'ultimo lavoro, per il Mucchio.
Logicamente i mass media si sono ben guardati dal dare giusto risalto a tutto ciò, tranne un Varriale da combattimento (il giornalista sportivo censurato dal direttore del Tg 2 Mazza un mese fa circa per aver osato fare una domanda “inopportuna” a Donadoni) sabato a notte inoltrata su RAI 2.

Carlo Petrini è, nel vero senso della parola, un “dead man walking” (un morto che cammina), il suo conto alla rovescia con la morte viene aggiornato dalle tac alle quali si sottopone ogni tre mesi e accompagnato dalla chemioterapia che cerca di arginare un tumore maligno al cervello che l’ha piegato nell’aspetto esteriore ma non certo spezzato nei suoi propositi.
Petrini non cerca rivincite, egli però ha oramai ben poco da perdere, e da anni scrive libri che sono autentiche bombe, libri ignorati (chissà come mai, eh?) dai grandi mass media, ma molto temuti nell’ambiente del “calcio che conta”, proprio lui che da calciatore ha sbagliato (passando dall’inferno del doping alla comoda e remunerativa scorciatoia del calcio scommesse) da anni ci racconta e svela quali nefandezze si nascondono dietro al “gioco più bello del mondo” versione italiota.

L’ hanno definito il “drogato Petrini”, non meritava credito, stima, ascolto fino a dargli del “povero malato” ma con anni di anticipo ci ha raccontato le schifezze che gravitano intorno al pallone e, notate bene, mai una querela che fosse una nei suoi confronti fino a trovare riscontro nelle indagini della magistratura sportiva e ora in quella penale.
Ed è qui che si inserisce l’ultima fatica di Petrini edita come al solito da Kaos Edizioni, rammento una citazione che feci in un pezzo a lui dedicato pubblicatomi un anno fa su un altro sito: “ C'è chi mi domanda se il calcio di oggi, col pallone imbottito di soldi e doping, sopravviverà a se stesso, e se sia possibile cambiare questo andazzo. Alla prima domanda non so rispondere, mentre alla seconda rispondo di no.", questa frase fu pronunciata ben prima di calciopoli e scandali vari ed è da questa che parte “Calcio nei coglioni”.
Dopo che il bubbone esplode nel maggio del 2006 a partire da Moggi fino a coinvolgere i più grossi club italiani, Petrini va perfino a Monticiano, che è il paese natale di Moggi (oltre che quello dell’autore), del quale nessuno parla volentieri: nessuno parla affatto. Moggi sfugge, Petrini insegue, e intanto il materiale per “Calcio nei coglioni” si accumula. Poco o nulla si capisce di Calciopoli seguendo i resoconti ora sensazionalistici ora iper garantisti dei giornali, controllati spesso da presidenti coinvolti negli scandali. E che dire di intercettazioni deliranti, in vernacolo, o criptiche, a parte ilarità o clamore alla fin fine nulla aggiungono alla comprensione dei fatti. Dopo i primi botti tutto si ridimensiona: società retrocesse in B ritornano magicamente in A, squadre che in paesi normali sarebbero state condannate in C ora sono qua a lottare per lo scudetto, personaggi che avrebbero dovuto essere radiati dal mondo del calcio come Moggi hanno subito 5 anni di squalifica (cosa che non preclude il loro rientro), Carraro ci rappresenta in Europa, la tanto sbandierata rivoluzione calcistico-culturale è rappresentata da un vecchio arnese della politica calcistica a capo della Lega e da un presidente della federazione il cui migliore complimento che ho letto in questi mesi è quello di “uomo per tutte le stagioni”.
Ci vorrebbe una bella trasmissione riparatoria in prima serata che rendesse giustizia a Petrini e alla Verità, ma chi potrebbe farla in Italia? Forse, come si chiede provocatoriamente il giornalista Del Papa, la giornalista sportiva Ventura che lo ha definito “un eroe dei nostri tempi” (aaaaaaarrrrrggggghhhhhhh!) ? Il blog Cinghiale Casale questa intervista vi permette di goderla, bisogna chiedere alla Televisione Svizzera di supplire alle lacune del servizio pubblico (seeee…) italiano ma, cliccando sull’Immagine qua sotto, potrete entrare nella pagina che ha il link scaricabile e vedere come si fa informazione!


Ed è forse vero quello che scrisse Del Papa quando, ancora ebbri di una insperata vittoria dei Mondiali di calcio, scorrazzavamo per le città clacsonando e festeggiando: “Capimmo che era una sanatoria dai caroselli di macchine e di bandiere che salutavano lo scandalo nello scandalo, in quel modo osceno, al di là di ogni vergogna, che gli italiani sono inimitabili a incarnare: lo so che è tutto guasto ma non lo voglio sentire, lasciami barare con me stesso.”.
Petrini ha corso contro il tempo, ha perso i suoi capelli per la chemio ma ha avuto ancora la forza di darcelo questo benedetto Calcio nei coglioni, almeno noi che amiamo veramente il calcio vediamo di farne tesoro.

L'autore

Nato a Monticiano (Siena) nel 1948, Carlo Petrini è stato uno dei più noti calciatori degli anni Settanta. Dalle giovanili del Genoa, passò al Lecce (serie C, 1965-66), tornò al Genoa (serie B, 1966-68), quindi cominciò l’avventura professionistica ai vertici del calcio italiano come centravanti: al Milan di Nereo Rocco (1968-69), al Torino (1969-70), al Varese (1971-72), al Catanzaro (1972-74), alla Ternana (1974-75), alla Roma di Nils Liedholm (1975-76), al Verona (1976-77), al Cesena (1977-79), e approdò infine al Bologna (1979-80). Nella primavera del 1980 risultò coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse: a Petrini venne inflitta una pesante squalifica che in pratica mise fine alla sua carriera. Scopre successivamente di dover pagare anche fisicamente i suoi errori di gioventù, una forma tumorale dovuta probabilmente agli abusi di sostanze dopanti lo accompagna da anni e lui cerca di rendere giustizia agli ex colleghi che non ci sono più per la stessa causa scrivendo, toccando poi diverse tematiche fino a quel momento quasi tabù per il mondo del calcio.
Fra i suoi titoli da leggere assolutamente (ma tutti lo meritano): Nel fango del dio pallone, Il calciatore suicidato, Scudetti dopati, Senza maglia e senza bandiera, Le corna del diavolo, I Pallonari e in ultimo Calcio nei coglioni, tutti editi dalla coraggiosa e indipendente casa editrice Kaos Edizioni.

Luther Blisset 2007

martedì 27 novembre 2007

Casale Calcio - Diario di una domenica "particolare"


Era da venerdì che la cosa montava, sarà stata una “classica” come Casale – Derthona alle porte, sarà che da tre mesi più di un amico mi chiedeva: “Eddai, sta domenica vieni?”, ma la molla mi è scattata domenica mattina.
Mi alzo e inizio a ponzare: dunque, dunque, calendario alla mano… nove giorni fa, si è scelto di non andare dopo i fatti della domenica precedente perché il nostro dissenso con la decisione di disputare le partite era totale, la settimana prima si giocava in casa quindi giustamente si è boicottato, il 4 di novembre ero a Trieste... Porca vacca mi sono detto, è quasi un mese che non li vedo: non ce la faccio più, c’ho la crisi di astinenzaaaaaaa. Allora ho capitolato: e sia!
Come un tossico in crisi guardavo di continuo l’orologio, 11.30, 12.30, 13.00, 13.20, 13.35… man mano che l’orario d’inizio della partita si avvicinava il tempo scorreva sempre più lento… Alle 13.45 il suono inconfondibile di un sms in arrivo, eccone un altro che, entrato nel tunnel come il sottoscritto, stava vivendo il suo particolarissimo inferno.
Messaggio da Pierin “Cosa fai oggi?”. Non era una richiesta d’informazioni, era la classica persona che cerca un complice. D’altronde a inizio anno si era detto, il Gruppo non fa abbonamenti e diserta ufficialmente il Palli facendo mancare il proprio striscione ed il proprio supporto per tutta la stagione come forma di protesta, non essendo una setta restava però intatta la possibilità ad ogni membro di andare alle partite per i cacchi propri senza i colori del Gruppo stesso. Andare però senza gli altri, non cantare con loro, non gioire, il bersi una birra insieme, sparare cagate sui nostri fenomeni , non fa certo vivere la partita allo stesso modo, poche balle!
Comunque gli rispondo: “Io vado, ne ho proprio voglia”. Non c’è più bisogno d’altro, il dado è tratto.
Alle 14.20 parto, passando da via del Carmine accedo ad una delle viuzze laterali che portano al parcheggio sul canale e da lì intravedo le transenne, il parcheggio è inibito alle auto per motivi di ordine pubblico, mah!
Tribulo un po’ andando fino a coccomarro a parcheggiare e finalmente mi avvio a piedi, dopo quasi sei mesi (semifinale play-off) il rifare la strada che conduce al Palli mi fa vivere sensazioni stranissime, passo il ponticello ed eccomi dai pusher della biglietteria, e pigliatevi sta dieci euro ma datemi la mia dose di partita domenicale, con la campagna acquisti fatta ed i risultati raggiunti li spendo proprio volentieri: ringraziate che soffro di Casaledipendenza, va!


E’ strano non essere perquisito, sicuramente mi agevola l’essere vestito in “borghese”, niente sciarpa, niente felpa, niente giubbotto, niente vessilli dei Cinghiali: la cosa effettivamente mi fa strano.
Le squadre stanno entrando in campo e io mi dirigo verso la tribuna laterale, va bene non esporre nulla, ma la casa quella è!
Sulle tribune Pierin non c’è: avrà preso della roba per far passare la crisi nerostellata, che ne so, Sky (pessima, tagliata malissimo!)o una partita di prima categoria oppure le gambe della Ventura ? In compenso ecco Vale e Danilo, lo sapevo, già venerdì avevano fatto outing spiegando che la prolungata assenza causata dal loro viaggio di nozze li aveva oramai portati al limite della sopportazione…
Le squadre entrano in campo ed eccolo spuntare Pierin, non ce l’ha fatta lo conosco bene, al cuor non si comanda…
Si inizia, ci sediamo in mezzo ai tuttologi da tribuna che sproloquiano calcio e lanciano pessime battute cercando di essere al centro dell’attenzione, ma uno zombie si avvicina trascinandosi, fammi vedere bene…. Non è uno zombie, è Actarus! Neanche lui ce l’ha fatta!
Passano i minuti e guardare la partita senza viverla, perché questa è la differenza fra lo spettatore appassionato ed il vero tifoso, se da una parte limita alla grande le emozioni dall’altra permette di giudicare con “occhio clinico” le dinamiche del rettangolo verde. Apprezzo il goal e la bella azione che lo origina (di solito cantando, urlando e saltando mi perdo regolarmente il 50% delle marcature), ma noto altrettanto bene le lacune dell’ undici casalese. Fa piacere però sentire i commenti dalle tribune degli anziani presenti, era da quando andavo da piccolo con mio padre che non mi capitava più.
Il primo tempo scivola via veloce e intorno al ’40 passano i primi “animali da bar”, vedendomi dopo mesi sono letteralmente obbligato ad andare con loro a bere qualcosa ed inizia l’intervallo, come sempre foriero di cazzate varie e assortite davanti al chiosco.
Dopo un paio di minuti dall’inizio del secondo tempo ci si va a riposizionare sulle tribune, il sole al tramonto non permette di guardare verso salita Sant’Anna, ma non ci si perde un granchè delle azioni in campo: di là c’è la porta del Derthona.
Si vede il goal del pareggio ed un abbraccio di Chini ad un avanti avversario che li fa rotolare entrambi in mezzo all’area casalese a palla lontana, per fortuna tutta la terna probabilmente seguiva la palla o aveva il sole negli occhi…
L’arbitro fischia la fine, niente striscione da arrotolare, niente accordi da prendere con gli altri per la prossima partita, insomma si va a casa subito.
Che dire? Mi ha fatto un certo effetto, è stato un po’ come una pugnetta quando da mesi non vedi una donna, per fortuna da domenica prossima a Lavagna si torna a “fare all’ammore”!

p.s. visto che sono passati due giorni dal refuso segnalato su queste pagine invito nuovamente qualcuno dotato di buona volontà a segnalare al sito della Società che chi li ha uccellati si chiama Lorieri e non Forieri, errore riportato due volte: nelle formazioni e nel tabellino marcatori....

lunedì 26 novembre 2007

Casale Calcio - 14°GIORNATA 2007/2008

E' un Casale troppo provinciale e rinunciatario quello che ha impattato oggi in casa con il Derthona...

Massimilano Memmo autore del goal casalese, in una foto d'archivio

Alessandria-PB Vercelli 1-0
11’ Artico (A).

Casale-Derthona 1-1
15’ Memmo (C); 69’ Lorieri (D).

Cirie`-Savona 3-1
21’ Rig. Salafrica (C); 45’ Salafrica (C);
47’ Salafrica (C); 62’ Rig. Barone (S).

Imperia-Novese 0-1
35’ Giglio (N).

Lottogiaveno-Lavagnese 1-1
7’ Melle (L); 45’ Masitto (L).

Saluzzo-Sanremese 0-1
70’ Marci (S).

Sestri L.-Rivoli 1-2
58’ Lanati (S); 61’ Placida (R);
90’ Col angelo (R).

Vado-Rivarolese 0-2
14’ Uccello (R); 48’ Pierobon (R).

No, così decisamente non va. Capisco che di questi tempi non ci si possa permettere un palato più di tanto fine, ma accettare supinamente quello visto in campo è da stomaci forti, altrochè!
Le due squadre iniziano in maniera contratta la partita, ma grazie ad una bella combinazione in avanti Tondi crossa benissimo, Memmo incrocia altrettanto bene ed ecco il goal di testa: è il 15°. Poco dopo bella azione di contropiede di Memmo e Sorrentino si allarga un poco sulla sinistra per poi incrociare a destra, pronto l'estremo del Derthona: qua finisce la partita del Casale.
Arretra mostruosamente il baricentro, e va bene, non è in grado di costruire qualcosa di veramente pericoloso, e questo non va affatto bene rischiando in una occasione di farsi riacciuffare.
Inizia il secondo tempo tutti indietro e dopo 19 minuti (per tenere ancor più alta la squadra?) Barbieri toglie Sorrentino e inserisce Sacco, logicamente dopo quattro minuti arriva il pari di Lorieri (n.d.r qualcuno lo dica al sito della Società che chi li ha uccellati si chiama Lorieri e non Forieri, errore riportato due volte: nelle formazioni e nel tabellino marcatori....) che, smarcato a tu per tu con Bilucaglia, non fallisce il goal. Un pò di casino a centrocampo, l'entrata di Tedesco al posto di uno stremato Tondi tardiva, una palla che carambola sulla testa di Boyokino in mezzo all'area e che lui provvede ad indirizzarla verso gli avventori del bar Iguana e il pasticcio è servito...
Tre domande:
1- Perchè solo due cambi?
2- Giacchino non è più da considerarsi abile alla causa dopo il mancato trasferimento o la pubalgia lo condiziona al punto di farlo riscaldare per ore e poi non farlo entrare in campo?
3- Posso chiedere cortesemente a Friso, che ai microfoni di Radio Gold a fine partita parla di "diverse" occasioni per andare sul 2-0 dopo il vantaggio, se ultimamente ha anche avvistato gli U.F.O. o ha per caso visto la madonna di Lourdes?
Comunque questa è la roboante classifica a fine novembre, notare dov'è posizionata la corazzata Derthona che, considerando che giocava in trasferta, ai punti avrebbe meritato sicuramente qualcosa più di noi....

Alessandria 36
Biellese 34
Sestrese 27
Imperia 24
Lavagnese 24
Cirie' 21
LottoGiav. 20
Rivarolese 20
Sanremese 20
Savona 19
Rivoli 17
Casale 15
Novese 15
PB Vercelli 15
Sestri L. 14
Derthona 12
Vado 8
Saluzzo 5

domenica 25 novembre 2007

Cinghiali nel mondo - Due loschi figuri a Carpi

Capita, ai singoli componenti dei gruppi organizzati, di fare delle amicizie nel mondo del tifo che travalichino da gemellaggi e rivalità, una di queste è quella che è nata all’ ultima edizione dei Mondiali Antirazzisti a due nostri rappresentanti là presenti: Diegu Burp e Actarus. Invitato dai ragazzi di Carpi (squadra che milita come noi in serie D), il primo dei due una ventina di giorni fa ha deciso di accettare e, seguito dal buon JP, sono andati ad assistere alla partita Carpi – Fano. Quello che segue è il racconto altamente alcolico di JP che vi riporto integralmente non assumendomi alcuna responsabilità per le Geipìate che leggerete, allacciate le cinture di sicurezza dunque: si parte per Carpi.

Il giorno 4 novembre 2007 io e Diegu decidiamo volontariamente di disertare dalla trasferta di Saluzzo visto le prestazioni offerte dai giocatori nerostellati negli ultimi tempi (stranamente in questa domenica non hanno perso), recandoci a Carpi, attesi dagli ultras locali con cui pranzeremo insieme prima di andare allo stadio.

Partenza puntuale (come pattuita) da Casale alle 9.15 della domenica, freschi dei bagordi del sabato sera… In tre quarti d’ora o poco più si è già superati Casteggio (poco traffico), quindi prima ed unica sosta dell’andata poco dopo, per rifocillarci e riprenderci dalla sveglia fin troppo mattutina per una domenica… Alle 11 comincia la danza delle birre (una Faxe era stata appena comprata, io ne avevo 2 litri e mezzo alla partenza, ma nessuno al rientro, e lì avevamo bevuto…). Comunque senza intoppi arriviamo e i primi sintomi della birra si fanno sentire, infatti dalle indicazioni trovate all’uscita dall’autostrada di CARPI leggo i cartelli e CORREGGIO .

Attendiamo circa venti minuti nel luogo di ritrovo il tifoso che doveva raccattarci: nel frattempo ci svuotiamo la vescica ed ammiriamo alcune sbarbate che passano… vorremmo svuotarci anche le palle, alquanto piene!!! (n.d.r. bonjour finesse....)

Veniamo raccolti, ci fanno strada, raggiungiamo prima la sede, poi per fortuna il ristorante, (eravamo 9 più 2) così da poterci rifocillare di tortellini e lambrusco ed arrivare allo stadio pieni (sì, sì), e meno male che non guidavo…

La partita scorre, si vince 2-0 (1 gol per tempo), i fanesi arrivano e si piazzano a partita appena iniziata.

Ovviamente alcuni cori sono contro i modenesi (sembra una strana sensazione di dejà vu rapportata alla situazione della nostra provincia), comunque contro gli ospiti nulla, anzi vengono accolti a fine partita nella sede dei carpigiani (che a quanto sembra per la prima volta in questa stagione trovano una tifoseria ospite) e tifano per la squadra..

…anzi veniamo invitati a ritornare poiché “portiamo bene” (2-0).. si canta ci si sgola e ci si piazza anche a torso nudo nonostante la stagione un po’ avversa, ma chissenefrega!

Finita la partita, si ritorna in sede, si va a bere, poi ancora a bere, e poi si ritorna a casa (ovviamente disfatti, anche nel portafogli, con diverse uscite tra benzina, birra ed autostrada).

Alle ore 21 (dopo quasi 12 ore dalla partenza) si arriva a casa per cenare, per mettere a posto le foto, leggere i resoconti della giornata, vedere i risultati delle avversarie e bestemmiare un po’ per l’ennesimo pareggio ridicolo dei Nostri e....
bbbrooooooooooooooooop (non correggio più, ho già dato in autogrill con corposa cagata!).

sabato 24 novembre 2007

Società - Oroscopo

Forse non tutti sanno che...

2007

ANNO DEL CINGHIALE

Dal 18 Febbraio 2007 al 6 Febbraio 2008


L’anno del Cinghiale chiude il ciclo di dodici anni dello zodiaco cinese. In un certo senso riassume in sé le caratteristiche di tutti gli anni precedenti. Sarà un anno eccellente perché è favorevole alla vita, nel senso più ampio della parola. Trovano vantaggio e impulso in questo periodo le attività culturali, i progetti e le iniziative di qualsiasi genere. Il Cinghiale è ottimista e generoso,
benevolo e prospero, e quasi sempre l’anno da lui governato ha l’impronta dell’abbondanza. E’ questo un periodo, da vivere con fiducia e intensità; il rischio è proprio quello dell’esitazione, del non riuscire a utilizzare appieno le opportunità che quest’anno è in grado di offrire.

I nati del Cinghiale sono provvisti di un carattere all'apparenza burbero; appena la conoscenza si approfondisce, però, sanno sfoderare anche le loro doti più gentili e affabili. Ciò che ha più valore per loro sono famiglia e amicizie. I Cinghiale hanno una spiccata capacità di attenzione e concentrazione, che li aiuta nello studio delle scienze più difficilmente comprensibili, quale, ad esempio, la fisica. Estimatori della buona tavola, sono felici di trascorrere le serate in compagnia degli amici più cari. L'errore in cui possono incorrere i nati del Cinghiale è quello di allontanare le persone con il loro approccio burbero e poco cordiale.

CINGHIALI FAMOSI

Bryan Adams, Woody Allen, Julie Andrews, Fred Astaire, Humphrey Bogart, Diegu Burp, Glenn Close, Dottor D., Richard Dreyfuss, Farrah Fawcett, Ernest Hemingway, Alfred Hitchcock, Elton John, Jerry Lee Lewis, luky76, Pierin, Ginger Rogers, Arnold Schwarzenegger, Steven Spielberg, Emma Thompson.

venerdì 23 novembre 2007

Avversarie tornei e calcio in generale - Arrivano i leoni!


Dopo un bel po’ di anni torna a fare visita al Palli una vecchia conoscenza per il calcio casalese e, come ho fatto per ogni tifoseria che si rispetti, faccio uno strappo alla regola e presento la prossima partita anche se giocata al Palli: quella contro il Derthona. Reduce dalla bella promozione dello scorso anno dall’ Eccellenza (dopo una permanenza record di cinque anni) i leoncelli in estate, guidati in panchina da mister Tufano, sembravano essere la possibile mina vacante di un torneo di D che si annunciava ricco di spunti fra retrocesse non indifferenti , delusioni dello scorso torneo e neopromosse dall’illustre blasone.



Purtroppo per i tortonesi le speranze effimere si sono sciolte come neve al sole dopo il primo mese di campionato. Dopo una partenza nella quale i leoncelli hanno inanellato tre sconfitte consecutive con Rivarolese, Novese (in casa per 2 – 3, massimo affronto) e Lavagnese, alla quarta arrivava il primo punto in quel di Rivoli seguito dal pareggio interno per 2-2 con la Pro Belvedere. Di nuovo tre sconfitte consecutive: al Bacigalupo e in casa con la Biellese con un solo goal di scarto, mentre al Ciccione subendo quattro reti e mettendone a segno una.
Finalmente alla nona di campionato un sussulto: 2-1 al Coppi contro la Sestrese, ripetendosi una settimana dopo con lo stesso risultato in trasferta contro il Ciriè, dopo un pareggio casalingo più che dignitoso in casa nel derby con l’ Alessandria e due mezzi passaggi a vuoto con lo stesso risultato a Sestri ed in casa con il Giaveno. Il bomber assoluto di questa squadra è il (troppo) bistrattato a Casale Spinaci (forse dopo aver ammirato Di Dio qualcuno si sarà un po’ pentito) che a Casale è stato spesso impiegato in un ruolo non suo dal precedente allenatore uscendone con il morale a pezzi ed un rendimento nettamente al di sotto delle proprie possibilità, durante la campagna di riparazione è arrivata un'altra nostra vecchia conoscenza, Luca Mogni, che secondo alcuni sembrava in predicato di tornare al Palli.

Capitolo tifoseria. Stendendo un pietoso velo sugli “amichevoli” rapporti negli anni passati fra noi e gli Ultras tortonesi, gli anni trascorsi dagli aficionados bianconeri sono stati difficili non solo per i mediocri risultati sportivi ma anche per un ostracismo a livello societario che culminò con la frase più volte pronunciata dalla dirigenza Icardi, frase che definiva la tifoseria più appassionata un “inutile fauna”.
Ora, già farsi dare degli animali non è bello, per lo più inutili… Ca va sans dire che, aldilà di ogni possibile rivalità, alla luce di un atteggiamento si sprezzante non si può che dare la massima solidarietà ad una tifoseria che subisce tutto ciò.
Altri nemici storici dei tortonesi sono i mandrogni (e fin lì che gli puoi dire….), ed i Vogheresi storicamente amici dei Savonesi che hanno però ottimi rapporti con i tortonesi stessi (il triangolo no, non l’avevo considerato….). Altra amicizia oramai decennale è quella, come si può vedere sopra, con i ragazzi di Imperia.
Insomma: bella storia, bel tifo e squadra interessante, peccato non esserci domenica!

Siti consigliati:

http://www.derthona.it/

http://www.dodemac.it/

giovedì 22 novembre 2007

I libri di Luther - 1908 - 1998 Derthona anno novanta

Sulla falsariga dell’esperienza pre-derby con i mandrogni, anche questa volta, alla vigilia di una “classica” per il calcio casalese, ci occuperemo di un libro dedicato alla nostra prossima avversaria: il Derthona.

Il libro “1908-1988 Derthona anno novanta”, edito dal Comitato Promotore Festeggiamenti 90° e scritto a più mani (fra le quali quelle del coordinatore editoriale Romeo Ferretti), viene dato alla luce dieci anni dopo la felice esperienza di quello relativo all’ ottantesimo anniversario, come altri già recensiti in questo spazio è una vera chicca da collezionisti (n.d.r. grazie luky) quindi difficilmente riuscirete ad entrarne in possesso, l’unico consiglio da amanti della letteratura calcistica è quello di gustarvi il poco che qua ne viene estratto e tenervi pronti alla probabile uscita dell’edizione del centenario.

Come i più sapranno nel maggio del 1908 nasce il Derthona Foot Ball Club, le maglie sono bianconere ispirate a quelle della Pro Vercelli (il bianco) e del Casale (il nero) per la volontà dei fondatori di imitare il loro stile di gioco che proprio in quegli anni iniziava a mettere in crisi la supremazia degli squadroni del “triangolo”.
Ma grazie al libro fra le mie mani voglio riportare come venne accolta la nascita all’epoca.
Sulla “Tortona del Popolo” del 18/09/1908, giornale dei socialisti locali, la notizia venne così data:

“Tale fu il grido dell’ animo che riscosse dal letargo la forte e balda gioventù di Tortona quando, nel campo dello sport, le prime vittorie dei suoi figli fecero riconoscere che ancora i discendenti da una schiatta di uomini provati alla fatica potevano riaffermare la fama della loro vigoria fisica come nei tempi andati. Da questo grido, da questa speranza sorse la nuova società ginnastica…”.

Ecco invece come giudica il movimento calcistico cittadino “Tortona Sport” fasc. XXIII del 1909:

“Ardire di scuotere ed apatia ed avversione. Sperare di riuscire a distogliere i giovani dalla vita sedentaria e dai caffè - fonte di vizi - per allettarla alla nobiltà della ginnastica e dello sport inteso esso nel senso veramente educativo del fisico, è opera audace ed insieme generosa… A Tortona, more solito, però, ebbe accoglimento glaciale. E’ doloroso ma doveroso constatarlo”.

Insomma, fra i trionfalismi progressisti e le bacchettate un po’ barbogie, comincia l’avventura dei leoncelli.
La sede era il Bar Gambrinus, per il campo ci si doveva adattare: Piazza Milano, l’ex cartiera, il cortile della Caserma Passalacqua. Era calcio pionieristico, era il calcio che insieme ad altre realtà del Piemonte avrebbe fatto la storia.
Dopo i primi anni di assestamento nel 1915 arriva il comunicato della FIGC che sospende tutti i campionati, saltiamo così agli anni d’oro dei bianconeri: il quinquennio 1920-1925.
La squadra Tortonese all’inizio degli anni ’20 è tutta da rifare, qualcuno aveva appeso gli scarpini al chiodo, qualcuno come il capitano Mogni era perito in guerra, non c’era un campo di gioco fisso e alcuni dei vecchi dirigenti avevano preso altre strade.
La rifondazione riesce e l’ 8 ottobre del ’22 (dopo che le due Leghe si erano scisse con le vittoria da una parte della Novese e dall’ altra della Pro) il Dertona verrà inserito nel girone B del campionato Nord, la squadra scenderà in campo con questa storica formazione: Gambuti, Re, Rabbaglio, Barbieri, Bonzani, Salamina, Loiacono, Crotti, Bellolio, Gatti, Gianelli. In quegli anni i leoncelli si misureranno con formazioni come il Genoa, il Bologna, il Milan, la Juve, Legnano, Modena, Udinese.
Il 1° luglio del 1923 va in scena la leggenda: allo stadio Marassi di Genova contrapposta allo Spezia il Dertona si gioca lo spareggio per evitare la retrocessione, all’epoca i rigori non erano ancora stati introdotti, cosicché l’incontro durò ben 207 minuti (3 ore e 17 minuti), fino alla sospensione della partita per oscurità. La partita si ripeté una settimana dopo con il risultato di 3-2 in favore dello Spezia.
E saltiamo al decennio successivo dove i bianconeri, sotto la guida del Presidente Bottazzi fecero un altro piccolo grande exploit nella stagione 1932/1933: ritorno in serie B dove resterà un paio d’anni prima di sprofondare per trent’anni nella mediocrità.

L’altalena fra IV serie (la serie D) la I categoria, la serie D e solo tre anni di C, saranno materia dei veri amanti dei leoncelli, compresa la beffa del campionato della stagione 1967-1968 terminata a 4 punti dalla capolista Cremonese che lascerà l’amaro in bocca per un sogno che sembrerebbe non doversi più realizzare, ma dopo un solo anno….

Arriva il ’68 e, mentre in tutto il mondo spira il vento della rivoluzione, la Tortona calcistica festeggia il suo 60° anno di età e in quell’occasione Enzo Tortora, allora conduttore della Domenica Sportiva, ospita la compagine bianconera ed è la prima volta di una squadra di serie D alla prestigiosa trasmissione. Ma i leoncelli non si accontentano di questa piccola rivoluzione mass-mediatica, nell’ estate amichevoli di lusso con Genoa, Milan e Juventus, la stagione inizia alla grande, con le celebrazioni che vedranno coinvolti Nicolò Carosio, Vittorio Pozzo e altri.
La squadra è stata molto rinforzata dal Presidente Nicola dopo l’epilogo della passata stagione, nelle prime quattro giornate altrettante vittorie si alternano a momenti di tensione come nella partita in terra ligure contro la Sestrese, dove il giudice sportivo affibbierà a tutte e due le società uno 0-2 che poi verrà trasformato in 2-0 per il Derthona.
Solo una squadra resiste alla marcia dei bianconeri ed è l’ Omegna e nello scontro diretto alla penultima di campionato 4000 supporter saranno al fianco dei leoncelli, altrettanto memorabile sarà la trasferta all’ultima di campionato in quel di Borgomanero con una carovana di sostenitori numerosissima al seguito della squadra, il torneo terminerà con il Derthona a 49 punti e l’ Omegna a 47: dopo quasi 25 anni è di nuovo serie C! L’anno successivo si è ritornati nel calcio che conta: Novara, Triestina, Venezia, Udinese…
Nei vent’anni successivi il trend sembra essersi invertito: solo tre anni di D, tutto il resto di C (poi diventata C2). Nella stagione 1986/87 a braccetto con la Torres (un punto in più dei bianconeri) lascia a una distanza il Novara e a sei la Pistoiese arrivando in C1, ma questa favola verrà pagata a carissimo prezzo.
Dopo un paio di campionati più che dignitosi inizia l’incubo: 4 (QUATTRO) retrocessioni consecutive porteranno dopo varie vicissitudini il Derthona a disputare il campionato di Promozione 1993/1994 che la vedrà prima promossa in Eccellenza e l’anno successivo promossa nel C.N.D. dove resterà fino al 90° anniversario.

Nell’ ultima parte del libro logicamente spazio ai ricordi e alla tifoseria, fra le foto viene svelato l’arcano dello striscione che spesso veniva immortalato nel settore della tifoseria bianconera: KM 11.
Molti in quegli anni si chiedevano il significato della pezza sopra cerchiata in rosso (cliccate sopra l' immagine per ingrandirla): svelato l’arcano,su tutte le corsie di marcia della TO-PC e della MI-GE, tragitti obbligati negli spostamenti al seguito della squadra, il cartello autostradale era l’unico a ripetersi sempre in maniera identica!

POSTFAZIONE

Non sono state certo scritte grandissime pagine di storia bianconera nei nove anni successivi alla pubblicazione del volume qua recensito, da ricordare la retrocessione nel 2002 in Eccellenza e la promozione nel 2007 di nuovo in serie D, una serie D che a differenza di altre edizioni contrappone agli storici Tortonesi avversarie ben più blasonate di quelle che solitamente si incontrano sui campi di questa categoria: Alessandria, Savona, Casale, Biellese, Imperia… Insomma, altre disfide indimenticabili da aggiungere nella storia dei leoncelli!

Luther Blisset 2007

mercoledì 21 novembre 2007

Casale Calcio - Bye bye Coppa Italia


Il bussolotto non ci ha sorriso (o forse si?): nulla di fatto per un eventuale derby di Coppa Italia con l' Alessandria, passa la Solbiatese. Curioso il commento tratto dal sito della società nerostellata:

"Peccato, perchè a questo punto si poteva sperare in un derby con l'Alessandria"

Ora, capisco che nelle ultime giornate la squadra ha finalmente cominciato ad onorarlo sto benedetto campionato di serie D, ma visti i ritmi dei cugini e la potenziale bambola che ci saremmo potuti prendere con conseguente nuova mazzata ad un ambiente che faticosamente si sta rialzando dopo un settembre da panico...

martedì 20 novembre 2007

Cinghiali nel mondo - Rappresentanza Cinghiali a Rivarolo



Questo è il resoconto di una NON trasferta.
In seguito alla morte di Gabbo, i Cinghiali Ultras Casale non se la sentono di andare come in tutte le trasferte a cantare, ridere, gioire e soffrire per la propria squadra come se nulla fosse accaduto, per carità “the show must go on” decide la Lega D, alcuni degli attori però decidono di incrociare le braccia.
L’indomani scopriremo di non essere stati i soli: a Cascina i ragazzi del Forcoli (come ampiamente documentato), a Caserta e in altri posti diverse tifoserie di tutta Italia decideranno di disertare le tribune civilmente, a volte i mostri hanno più cuore dei tanti santi che puntano il dito dai mezzi d’informazione e che da giorni sono tornati a scannarsi a favore di telecamera…
Il fatto è che mai il gruppo ha saltato una trasferta, così si opta per uno striscione che ricordi Chi non c’è più e lo faccia a nome dei Cinghiali.
I volontari per la missione in quel di Rivarolo sono due, il primo è JP al quale, vista la bagna caoda ingerita in quantità industriale il venerdì sera e gli ettolitri di birra scolati il sabato, viene deciso di affiancare una persona altamente giudiziosa e morigerata che si batte contro tutti i vari vizi e stravizi: il dottor D.
All’ uscita dell’autostrada la scorta da 3 litri di birra per il viaggio è logicamente finita dai due, ma come la manna dal cielo ecco il paladino di tutti i dottor D. e JP d’ Italia: BAFFOMAN!
Il quale scortato dai suoi angeli della birra del Canavese porta i nostri due a fare approvvigionamento nello stesso luogo dove la passata stagione i Cinghiali avevano pasteggiato, sventati i primi sintomi da disidratazione alcoolica i nostri entrano al campo di Rivarolo, il primo goal di Tondi è già stato messo a segno, forse anche il rigore del pareggio, ma i Nostri oggi non hanno pagato il biglietto per assistere alla partita, per loro semplicemente non esiste.

Attaccato il drappo per un ragazzo che non c’è più, l’occasione è propizia per scambiare due chiacchiere con un vecchio amico, andarsi a fare un panino con salamella assieme a lui ed un bel brindisi ai bei vecchi tempi andati.
E quello che succede in campo? Come è detto oggi si è al campo solo per testimonianza, questo non impedisce ai nostri due cultori del buon bere e del buon mangiare di ricordare che lo sono anche delle belle donne, i commenti riferitimi sono da caserma, la foto incuranti del prode cavaliere al fianco della bella, denotano l’estrema signorilità dei nostri eroi!

La partita finisce, si riparte. Accomiatatisi dai compagni di giornata la macchina di Jp e del Dottore riparte, salvo un pit-stop in autogrill, inutile spiegare il perché…

Come gruppo dobbiamo due ringraziamenti: il primo a Jp e al Dottor D. per essere andati a fino a Rivarolo non per godersi una delle tante belle trasferte e guardarsi la partita ma per portare il messaggio del Gruppo a Gabbo, il secondo al buon dio (o chi per lui) per averli fatti tornare indietro sani e salvi…

Città - E se stasera...


Oggi ha inizio un interessatissima iniziativa culturale che questo spazio decide di sposare per svariati motivi: c’è Casale, c’è la sua storia, c’è l’evoluzione della comunicazione che va da Guazzo al blog.
Eccovi il comunicato stampa emesso dal Comune di Casale Monferrato: a volte uscire la sera invece di guardare la tv per conoscere un po’ di più la propria città, le sue radici ed il suo futuro, non è affatto male.


Terza stagione per Casale 2015: appuntamento il 20 novembre con le nuove Conversazioni

Si apre martedì 20 novembre 2007 al Teatro Municipale la terza stagione di “Casale 2015, con un’intera giornata dedicata a Stefano Guazzo, lo scrittore casalese del Cinquecento che è l’ispiratore della formula delle Conversazioni e il primo propugnatore di come sia possibile, attraverso la conversazione, sviluppare anche la propria coscienza di cittadini. L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato per la Cultura su ideazione delle Edizioni Sonda di Casale ed in collaborazione con la Provincia di Alessandria e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Nella logica delle Conversioni, che è sempre stata quella di dare uno sguardo al passato ed uno al futuro, di costruire il legame e sperimentarlo in una serata a tema, per martedì 20 novembre il tema scelto è “Dalle conversazioni ai blog. Un nuovo rinascimento per Casale Monferrato”.
La conversazione vera e propria sarà accompagnata da un omaggio a Stefano Guazzo, uno dei nostri più illustri concittadini che per primo ha sottolineato l’importanza di costruire l’orgoglio civile – dichiara l’Assessore per la Cultura Riccardo Calvoper il terzo anno consecutivo Casale ha l’opportunità di farsi contenitore culturale di un’iniziativa di grande prestigio e i Casalesi hanno modo di raccogliere un compito forse non facile, ma stimolante per le coscienze di noi cittadini: il confronto, la rievocazione storica, il buffet, lo spettacolo teatrale, tutti questi elementi completano lo svolgimento della conferenza, trasformando la serata in un evento globale da cui sarà possibile uscire con una migliore conoscenza del passato e della storia casalese, oltre che con una esperienza ed utili consigli per rendere più partecipata la vita della città, un obiettivo che l’Amministrazione persegue con convinzione nel vasto programma di eventi culturali organizzati senza interruzione di sosta e con grande attenzione alla qualità”.
Come tradizione, guiderà la serata Antonio Monaco delle Edizioni Sonda di Casale.
L’appuntamento di martedì 20 novembre sarà così articolato.

Alle 18,30, in via Guazzo (davanti al Palazzo Municipale), Omaggio a Stefano Guazzo: verrà scoperto il restauro della segnaletica di via Guazzo alla presenza del Sindaco di Casale Paolo Mascarino, dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria Rita Rossa e del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Gianfranco Pittatore. Verso le 19,00, nella Sala Consiliare di Palazzo San Giorgio (via Mameli 10) si svolgerà l’appuntamento con “La conversazione come metodo di partecipazione e di governo politico”, con Antonio Monaco (editore) ad interrogare Carlo Infante (esperto di nuove tecnologie di comunicazione, docente all’Università di Lecce e all’istituto Europeo del Design di Torino) e Roberto Quirino (Assessore ai servizi informativi del Comune).

A seguire, alle 20,45, il Foyer del Teatro Municipale ospita il Buffet vegetariano rinascimentale, a cura di Paola Costanzo e dei cuochi della Casa di Riposo Casale Monferrato Ristorazione.

Infine, alle ore 21,15, i presenti potranno assistere, sul palco del Teatro Municipale, a “Il gioco del conversare”, adattamento teatrale da “La civil conversazione” di Stefano Guazzo, a cura de “ilCollettivo”. Ai partecipanti alla serata verrà consegnato in omaggio il volumeConversazioni a cena. Casale Monferrato, 1567 o 2007?, a cura di Vincenzo Moretti e Graziano Menegazzo.

Il sito web www.casale2015.it e la stampa locale accompagneranno tutto il percorso.


Ufficio Stampa del Comune di Casale Monferrato

lunedì 19 novembre 2007

Società - Non siamo i soli a pensarla così!

Cascina è una cittadina pisana di 40.000 abitanti, milita in serie D e domenica affrontava una nostra vecchia conoscenza: il Forcoli.
Ed ecco che accade una cosa strana, frutto di quello spontaneismo che fa del mondo Ultras una cosa al di fuori di ogni controllo e di ogni schematismo, arrivano i tifosi ospiti e decidono di non entrare alla partita, si posizionano all'esterno e appendono uno striscione sull'argine fuori dallo stadio del Cascina.


Civilmente esprimono il loro dissenso ad una domenica assurda, dove la Lega di serie D non è proprio riuscita a fermarsi, fuori dall' impianto che ospita l'incontro. "Questa nostra civiltà non è stata sufficiente ad evitarci un'identificazione da parte delle forze dell' ordine" scrive Robe, uno degli Alcool Boys di Forcoli, "abbiamo continuato a presenziare in silenzio, tanto oggi ci sentivamo di fare".
Sembrerebbe che ci siamo messi d'accordo. Invece no, tra Rivarolo e Cascina ci sono più di 350 km, non abbiamo rapporti di tifoseria particolari, non conosciamo i reciproci numeri di telefono, eppure abbiamo manifestato lo stesso sentimento perchè le idee non devono essere concordate, le idee non conoscono distanze, barriere o filtri.
E quest'idea, che per una domenica ha accomunato due tifoserie lontane fra loro, è stata una sola: indignazione.