lunedì 3 agosto 2009

A guardia di una fede

Il presente libro prende in considerazione una delle aggregazioni sociali più rilevanti nell'ambito della gioventù romana, la Curva Sud giallorossa dai suoi albori ai giorni nostri. Fino all'ormai lontano 1977 la curva sud era suddivisa in diversi gruppi e gruppetti, formati perlopiù da ragazzi di quartiere senza un vero e proprio coordinamento tra gli stessi. Tra i primi gruppi abbiamo i boys (nome mutuato dai boys s.a.n. interisti sorti nel '69), nato nel 1972 con l'intento di distinguersi dal resto della tifoseria.

Schierato politicamente a destra, inizialmente i boys erano collocati in curva nord, isolati dagli altri gruppi ma non per questo senza alcun intento di sostenere la Roma, anzi.
La svolta è datata 19 gennaio 1977 data in cui si è giocata Roma - Sampdoria; Fedayn, Pantere Giallorosse, Fossa dei Lupi e gli stessi boys si fondono in un unico gruppo: nasce così il Commando Ultrà Curva Sud, grazie a cui il tifo giallorosso ottiene un notevole salto di qualità; viene creato un unico striscione che copre tutta la curva, lungo ben 42 metri.
Per una decina di anni il gruppo è stato molto unito, ha fatto scuola di tifo sia in Italia che in trasferta, con tifo molto continuo e compatto in casa e fuori, nessun rapporto con la società e tutti si schieravano in caso di problemi.

Una tanto profonda quanto insanabile spaccatura è avvenuta nel 1987, dopo 10 anni dalla nascita del gruppo: la società AS Roma ha acquistato Manfredonia dagli odiati laziali, il quale in precedenza aveva già rilasciato dichiarazioni diffamatorie contro i romanisti ed era stato condannato per aver venduto partite della Lazio, squadra di cui era anche tifoso oltre che tesserato.
La curva sud in verità era inizialmente compatta nel chiedere all'allora presidente romanista Viola di non comprarlo, ma una volta giunto alcuni erano rimasti comunque apertamente contro lo stesso giocatore, formando il CUCS - GAM (Gruppo Anti Manfredonia, divenuto poi l'Opposta Fazione - gruppo elitario che evitava rapporti con chiunque altro); altri - uniti nel Vecchio CUCS - invece si erano ridestati accettando seppur non benissimo l'arrivo dello stesso. Soprattutto ad inizio campionato le tensioni tra i due gruppi formatisi erano assai "calde".
Soltanto nella stagione 1993-94 vi è stata una sorta di riunificazione per il bene della Roma, ma ormai tutto era compromesso e nulla poteva tornare come prima.
Il gruppo vive così un lento e costante declino, portato anche dal cosiddetto ricambio generazionale, grazie a cui dal 1999 le redini della curva viene preso dagli AS ROMA ULTRAS,

gruppo scioltosi il primo marzo 2002 e tornato al timone della curva dopo pochi mesi.
Oltre alla storia del tifo giallorosso, il libro - scritto nel 2004 - riporta anche interviste a membri della curva relative alla curva stessa, a rapporti con altre tifoserie ed al mondo ultras in generale.

Vincenzo Patanè Garsia, “A guardia di una fede – gli ultras della Roma siamo noi”, finito di stampare nel mese di aprile 2004 da Grafiche del Liri S.r.l., Isola del Liri (Fr) per conto di Alberto Castelvecchi editore S.r.l., 256 pgg., 10,00 €.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Curiosa la storia dell'origine del nome boys dagli interisti