Le coltivazioni piemontesi sono sempre più messe a rischio e per gli agricoltori si parla di un vero e proprio flagello. In primis vi sono i famigerati cinghiali, che causano il 70% dei danni, seguiti da altri ungulati ed acneh roditori. Ogni anno il problema si ripresenta e può cambiare veste in base a diverse situazioni, ad esempio fattori climatici, di prevenzione e di controllo.
A fine 2010 ha fatto discutere la delibera regionale che impedisce ai parchi di competenza di delegare alle province le azioni di controllo dei cinghiali; secondo alcuni tale delibera è in contrasto con le leggi in vigore e rischia di allargare le maglie di controllo sulla presenza degli ungulati nelle aree protette ed in quelle limitrofe.
I dati comunque non sono poi così positivi; oltre al 70% dei danni all'agricoltura, i cinghiali sono stati la principale causa in 1013 incidenti stradali in Piemonte; nel solo 2009 ungulati e roditori hanno provocato oltre 3 milioni di perdite secondo la Banca faunistica regionale.
La provincia piemontese più colpita da incidenti è Torino con 375, seguita da Cuneo con 247, Alessandria 157, Verbania 59, Asti 49, Biella 45, Novara 43 e Vercelli 38.
A fine 2010 ha fatto discutere la delibera regionale che impedisce ai parchi di competenza di delegare alle province le azioni di controllo dei cinghiali; secondo alcuni tale delibera è in contrasto con le leggi in vigore e rischia di allargare le maglie di controllo sulla presenza degli ungulati nelle aree protette ed in quelle limitrofe.
I dati comunque non sono poi così positivi; oltre al 70% dei danni all'agricoltura, i cinghiali sono stati la principale causa in 1013 incidenti stradali in Piemonte; nel solo 2009 ungulati e roditori hanno provocato oltre 3 milioni di perdite secondo la Banca faunistica regionale.
La provincia piemontese più colpita da incidenti è Torino con 375, seguita da Cuneo con 247, Alessandria 157, Verbania 59, Asti 49, Biella 45, Novara 43 e Vercelli 38.
1 commento:
Chimmìinchia facìano chisti cinchiali? Talèa, spacchiusi ca ennu.
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