martedì 15 gennaio 2013

Paolo Di Stanislao

È Paolo Di Stanislao, 51 anni, il personaggio che sta dietro l'ex calciatore Uber Manfredini e che vuol acquistare l'80% delle quote dell'As Lucchese rilevandole dal gruppoValore di Prato. Nell'aprile scorso Di Stanislao è stato rinviato a giudizio assieme ad altre sette persone dal gip di Lanciano con l'accusa di bancarotta documentale e fraudolenta e distrazione di fondi per circa 670mila euro dell'ex societa SS Lanciano Calcio, dichiarata fallita il 4 aprile 2008. Un crac che per i giudici ammonterebbe a 1,8 milioni.  Di Stanislao sostiene di non agire da solo, ma per conto di un gruppo di imprenditori edili dell'Alto Lazio. E sembra pure che siano pronti i soldi necessari a pagare stipendi e contributi (poco meno di 300mila euro) a calciatori e staff tecnico e a garantire, attraverso una fideiussione bancaria, la gestione sportiva nella stagione 2011-2012.  Self made man.  Originario di Colonnella (Teramo), ma trapiantato a Roma, Di Stanislao è attivo nel campo della pubblicità. Per diversi anni ha lavorato come concessionario marketing e merchandinsing della Lazio. Chi lo conosce bene è una colonna della Lazio: il responsabile del settore giovanile Wolfango Patarca, per 20 anni scuot dei biancazzurri e scopritore di calciatori del calibro di Di Biagio, Di Vaio, Di Canio e Nesta che lo considera come un suo secondo padre. Patarca ha seguito Di Stanislao nella sua avventura a Lanciano ricoprendo il ruolo di responsabile dell'area tecnica.  Di Stanislaio si definisce broker o procacciatore d'affari e proprio nell'ambito del suo lavoro sarebbe entrato in contatto con gli imprenditori edili interessati all'operazione Porta Elisa.  La passione del calcio  Di Stanislao - dopo l'esperienza come concessionario pubblicitario per la Lazio - fa una breve esperienza nella Viterbese per poi apparire sulle scene calcistiche nella stagione 2006-2007.  Nell' estate 2006 vuol acquistare il Chieti appena retrocesso nell'ex C2. Incontra il presidente Buccilli e alcuni imprenditori locali, promette di effettuare il versamento necessario per l'iscrizione, ma l'ultimo giorno utile si tira indietro e il Chieti fallisce e piomba in Eccellenza. A quel punto sposta la sua attenzione su Lanciano. Il presidente Riccardo Angelucci che aveva portato i frentani dalla D alla C1 - pure lui rinviato a giudizio nel crac del Lanciano con l'accusa di aver distratto fondi per 210mila euro, proventi della vendita alla Lucchese del calciatore Francesco Di Gennaro nel corso della gestione Hadj - cede le quote societarie per 700mila euro a Di Stanislao e alla moglie. Stando all'accusa, però Di Stanislao non garantisce la necessaria copertura fideiussoria e, dopo la scoperta dell'irregolarità da parte della Co.Vi.Soc (nel secondo anno di gestione, 2007-2008), il Lanciano viene penalizzato di 10 punti, retrocede sul campo nei playout e viene poi ripescato nell'ex C1 in seguito al fallimento pilotato datato 4 aprile 2008, che porta all'indomani della declaratoria fallimentare (a fine maggio) all'acquisto dalla curatela del titolo sportivo, attraverso un'asta fallimentare, da parte dell'imprenditore del settore rifiuti Franco Maio che costituisce una società ex novo: la Virtus Lanciano. Contestualmente muore il vecchio SS Lanciano con i suoi debiti contratti, per l'accusa, da Di Stanislao, dai legali rappresentanti e dagli intermediari. Stando alla Guardia di Finanza, 316mila euro distratti dalle casse sociali per acquisto di mobili e macchine agricole, 139mila per incassi di false fatture su conti correnti di ignari titolari e 77mila euro proventi in parte degli incassi della Coppa Italia Tim 2006 e della vendita di abbonamenti.  Per un po' Di Stanislao sparisce. Ma la passione per il calcio è talmente forte che eccolo di nuovo in pista per cercare di fare calcio altrove: s'interessa a Sambenedettese, Casertana, Messina, Arezzo. Senza però riuscire nel suo intento. L'ultimo approccio, due-tre mesi fa, con il Giulianova in grave crisi societaria. Ma il presidente dopo un colloquio declina l'offerta e lo saluta.
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15 maggio 2011

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