sabato 3 marzo 2012

Savona: aste deserte

Come era già capitato per la prima asta, anche la seconda - ad offerta libera - è andata deserta. La favola del Savona Calcio si è così interrotta. Nello studio di Genova del curatore fallimentare Alberto Marchese era tutto pronto per dare il via alla compravendita della società, ma per rilevarla non si è presentato nessuno. E così alle 9,30 (orario limite per presentare un offerta) il più grande incubo della Savona biancoblù è diventato realtà: la squadra, abbandonata anche dalla cordata Delle Piane-Barbano che le aveva permesso di andare avanti con l’esercizio provvisorio, si è ritrovata senza un padrone e, di conseguenza, senza un futuro.
Tutti i sacrifici di questi mesi, soprattutto quelli di giocatori e staff che con grande professionalità hanno continuato a scendere in campo ed allenarsi nonostante la gravissima crisi societaria, si sono rivelati vani. Il sogno di salvare la società, di conquistare la salvezza e di gettare le basi per costruire una squadra competitiva è svanito in una uggiosa mattina di febbraio.
Nello studio del dottor Marchese c’erano solo alcuni tifosi, l’instancabile team manager della squadra Salvatore Cavaliere e un manipolo di cronisti. Ma purtroppo non si è visto arrivare nessuno che fosse interessato ad acquistare il Savona e ad investire in questa società.
L’unica illusione è arrivata qualche minuto prima delle 9,30 quando sembrava fosse arrivata un’offerta telefonica, ma non era nulla di concreto. Non era l’incantesimo della fatina buona che salvava le sorti degli Striscioni. Stavolta non c’è stato nessun principe in sella ad un cavallo bianco a fare la parte di eroe. Questa storia, quella del Savona 1907 Fbc, non ha un lieto fine.
Al momento, salvo sorprese, la vita del Savona calcio è stata garantita almeno per altri quindici giorni.

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