lunedì 31 dicembre 2007

BUON NUOVO ANNO CON NUOVO CINGHIALE CASALE




Ultimo post da gestore del blog, fa un pò di effetto scriverlo, eppure.
Fedele alla teoria del copyleft ho sempre pensato che CINGHIALE CASALE e tutto ciò che vi era pubblicato non fosse di mia proprietà, bensì di tutti quelli che in questi mesi l'hanno apprezzato e supportato, cosicchè da oggi muore CINGHIALE CASALE, tra una settimana rinascerà CINGHIALE CASALE. Credo infatti che non sia per l'appunto l'autore in sè ad essere indispensabile (sarei da centro di igiene mentale se pensassi che il mio operato sia unico ed insostituibile) bensì l'idea.
Questo blog dunque muore al 31/12/2007 ma, come l'araba fenice, rinascerà al 06/01/2007 con un NUOVO CINGHIALE CASALE che non gestirà meglio, peggio o come il sottoscritto questi spazi, bensì a modo suo.
Se i bilanci sotto il punto di vista numerico li ho già fatti mi si permetta qualche ringraziamento a chi ha, direttamente o indirettamente, accompagnato il sottoscritto nel viaggio sin qua fatto, ho ben chiaro il concetto di riconoscenza.
Un ringraziamento particolare al Gruppo Cinghiali in toto, e non sto a nominarli tutti: nonostante usassi il "marchio di fabbrica" del Gruppo (tanto che qualcuno ha scambiato questo blog come voce ufficiale del gruppo stesso) MAI una censura, un "dovresti fare" o una linea editoriale "gentilmente consigliata", libertà di azione allo stato puro.
Un'altro va a chi con il proprio materiale ha collaborato direttamente: taco, luky, luca di Roma, Corra, Mario, JP, Massi tomtom e tutti quei blog "colleghi" dai quali ho "saccheggiato" idee, consigli, immagini.
A quel vecchio membro del Gruppo che a settembre, di fronte ai distruttori anonimi che presero ad affollare queste lande mi riprese dicendomi "Non puoi aver la presunzione di credere di vivere in un mondo dove basti lavorare bene per vedere rispettato il tuo operato", ahimè aveva ragione, ma il mio idealismo mi fa sempre sopravvalutare le persone.
A tutti i fruitori di questo blog, ma soprattutto a quelli da fuori perchè vabbene "Nemo propheta in patria", mi è però capitato di vedere altri blog in altre piazze magari ignorati dai fruitori del proprio bacino d'utenza, ma mai avversati da alcuni con tanta acredine come ho visto qua sopra in certi momenti nonostante sia stato spesso fin troppo diplomatico, forse perchè altrettanto spesso ho colpito nel segno... Grazie quindi in particolare a Paolo ed ely , Alex, greyal, non me l'aspettavo, luca di roma e a tutti gli altri da Forcoli a Mestre, da Carpi a Lavagna a...
Grazie ai "colleghi", quelli che sanno cosa vuol dire tener su da soli un ambaradan come un blog con la fatica che comporta, veri eroi di internet: al Ricciolo per l'idea, a im1923 per l'esempio di blog ben fatto, a gigheland, a biancoblutimes, questa era la città..., ai ragazzi di Angri.
Un grazie a tutti gli aficionados, a quelli che ho colpevolmente dimenticato di citare, al pazzo che da settimana prossima si imbarca in questa avventura ma al quale luther blisset continuerà a dare una mano, a chi è scappato di notte e a chi ci ha messo la faccia di giorno.

BUON ANNO DAL VECCHIO CINGHIALE CASALE, CI SI VEDE DALL' EPIFANIA CON IL NUOVO!


domenica 30 dicembre 2007

Esclusivo - Beccatevi sti Cinghiali!

ACCENDERE LE CASSE, METTERLE A PALLA: SI PARTE!





Fine anno, tempo di bilanci, tante trasferte fatte insieme:

benzina, freddo, panini, goliardia, birre, amici, pizze, cori, autostrada, barbera, sciarpata, inimitabili, pioggia, insieme, dialetto, risate, avversari, striscioni, sole sahariano, amici che se ne sono andati, coriandoli, bar, gioie, ritiro precampionato, delusioni, soldi (pochi), passione (tanta), rutti, solidarietà, senso di appartenenza, grappa, megafono, nebbia, tenacia, incomprensioni, autogrill, ancora una volta raga!, scazzi, controcorrente, assenzio, aste, ritrovi, storie, urla, pulman, colletta, uniti: CINGHIALI!

sabato 29 dicembre 2007

Società - Tempo di bilanci...

Cominciò tutto così sei mesi fa...

Nel mezzo dei festeggiamenti per la "promozione certa" indossai i panni di grillo parlante e aprii questo blog ponendo delle domande alle quali il tempo, e non i diretti interessati, diede risposta. Quasi 16.000 contatti dopo Punghellini si è autosospeso per le intercettazioni relative a Moggiopoli 2, Lerda è andato a Pescara, Bertacchi cerca di risollevare un Casale ancora convalescente dopo la polmonite estiva, di Dionisi si son perse le tracce...
Compito di questo blog era parlare in un modo diverso a tutti gli internauti rispetto agli organi di informazione tradizionali sui miei dubbi (che erano poi quelli del gruppo al quale appartengo) sulla situazione calcistica a Casale, sulle proprie sorti, su una parte della tifoseria e sulla città nella quale sono nato (figlio di monferrini quindi fortemente e da più generazioni radicato a questa terra), nella quale vivo e realmente amo, nonostante sia essa (leopardianamente ah ah) matrigna con i propri figli...
Bè, se vado a vedere le persone che han deciso di dare retta al mattocchio sottoscritto solo nel mese di novembre arriva la prima risposta.



Infatti cliccando sull'immagine sopra si vedrà che ogni pallino corrisponde ad una città italiana dalla quale gli utenti si sono collegati, e più è grande il pallino più ci sono stati contatti nel messo dallo stessa città. Oltre ai gratificanti numeri raggiunti in questi sei mesi, fa piacere vedere chi c'è dietro ad essi, ed ecco alcuni posti dai quali gli utenti si sono collegati registrato intorno al 15 circa dello stesso mese ordinati per numero di contatti (non ci sono stati tutti nell'immagine per motivi di spazio, ma bastano per rendere l'idea...)


Ma cos'è poi il bello di internet se non il fatto che puoi contattare chiunque in qualunque parte del mondo per dirgli chi sono i Cinghiali e come va Casale e la sua squadra? Ho iniziato a registrare i contatti a fine agosto (infatti 16.000 contatti non li ho fatti in sei mesi, bensì in quattro!) e guardate già in settembre fin da dove venivano a curiosare sul Cinghiale...


Ed ecco che per diletto ho iniziato a fotografarne qualcuno per sapere chi si collegava dagli States in novembre...

...scoprendo di avere un vero e proprio fans a Mountain View che si è collegato ben 12 volte nello stesso mese dall'altra parte del mondo! Poi ne è arrivato uno da un'altra parte...


Non sono riuscito a rintracciare il luogo esatto dell'internauta collegatosi dalla Malesia, ma il brasiliano da San Paolo si...

Così come ho beccato i due amici indiani di cui uno da Nuova Delhi (anche se il grosso delle visite dall' India in questi mesi è arrivato da Hiderabad)...


...fino a spingermi nel paese del Sol Levante vedendo che anche Tokio non era insensibile alle istanze dei Cinghiali!


Al di là dell'aspetto folkloristico del tutto, resta il piacere dei collegamenti arrivati in gran numero soprattutto dalle varie zone del Piemonte, dalla Liguria, dalla Lombardia, da Roma, dalla Calabria, dalla Toscana, dal Veneto e non solo.
Resta il piacere delle persone che già conoscevo (non son mica megalomane da millantare incontri con sconosciuti che si strappano i capelli per un blogger!) ma non assidue frequentatrici del Palli che, incontrate per strada, mi dicevano frasi del tipo: "Ma queste cose i giornali non le raccontano!", oppure "Idea originale quella che hai avuto per raccontare la tal cosa".
Insomma, oltre ai numeri e alle critiche positive, nonostante quel poco di gratificazioni arrivate me le sia dovute conquistare con le unghie, dopo sei mesi mi convinco ancor di più che di questo piccolo e pazzesco giocattolino che è Cinghiale Casale forse ce ne fosse un pò bisogno.

venerdì 28 dicembre 2007

Personaggi Casalesi - JP: l'eroe dei Cinghiali!

Potrei cominciare così: il piccolo JP naque da antica e nobile casata originaria delle lontane terre di Caulonia e subito il piccino brillava di luce propria in mezzo a tutti gli altri pargoli...

Ma non è dell'infanzia del piccolo JP che voglio parlare, bensì della sua ben più movimentata maturità, il futuro del protagonista di questa biografia non autorizzata è già insito nel suo nome, JP somiglia infatti a Gipin (molti casalesi dell'ultima ora non lo sanno, noi d.o.c. abbiamo ben chiaro che Gipin e Catlinin sono le maschere storiche del Carnevale Casalese).
Entra nei Cinghiali e si fa subito notare per i suoi modi eleganti ed il suo regal portamento, seppure ai più sembra un tipo nella vita da stadio quantomeno singolare, il gruppo in toto ne intuisce immediatamente il cinghialesco potenziale e lo implora di restare con noi, il ragazzo seppur con qualche riserva visto il proprio alto lignaggio decide di accettare mantenendo dal resto dei componenti un minimo di distacco, da come si può evincere in questa foto in quel di Voghera.


Capiamo che il ragazzo non riesce a integrarsi completamente nel gruppo, come fare? Dopo un rapido consulto decidiamo che l'unico modo per conquistare la di lui fiducia è quello di affiancargli persona che sappia elevarsi al suo rango, reggere le sue illuminanti osservazioni, capire i suoi sottilissimi giochi di parole, ma soprattutto trovare il suo punto debole al fine di circuirlo definitivamente e assorbirlo alla causa Cinghialesca in toto.
Quale personalità del gruppo avrebbe potuto racchiudere tutte queste doti? Qualcuno che fosse un pò amico, un pò complice, un pò psicologo ma soprattutto "uomo di mondo", all'unisono il nome venne proclamato da tutti: il Dottor D.!


L'amicizia fra i due sorse spontanea, l'affiatamento raggiunse livelli del calibro Vialli-Mancini, Tom e Gerry, Gianni e Pinotto.
Insomma: il Dottore aveva finalmente trovato un degno erede, il buon JP una guida in grado di insegnargli la strada per l'empireo della tifoseria nerostellata.
Ma come spesso accade l'allievo supera il maestro ed oggi è diventato lui la vera guida del gruppo per ciò che concerne i cori, gigantesche le sue prestazioni nel coro della "vecchia fattoria" in versone Cinghialesca, per ciò che concerne i supporti informatici, con quanta maestria si districa nelle pieghe di internet, per ciò che concerne l'organizzazione e la logistica delle trasferte, è in grado di dirci con estrema precisione luoghi, orari ed eventuali di tutte le partite dei Neri.
Ma la domanda sorge spontanea: qual'è stato il punto debole nel quale il dottor D è riuscito a fare breccia conquistando così la fiducia del buon JP? Qualche ideuzza nel tempo me la sono fatta...














Al di là di questa sua piccola passione che fin dall'inizio il nostro Cinghialotto ha condiviso con l'esimio dottore, la sua presenza a tavola nelle cene istituzionali dei Cinghiali si è sempre distinta per il suo modo misurato nel mangiare e nel degustare tutto ciò che era commestibile (fuorchè il pesce, questa è l'unica sua lacuna), ma dopo anni e anni di perfezionamento è nel campo della fotografia che ottiene mirabolanti risultati, tanto che buona parte delle foto che vedete pubblicate su queste pagine sono frutto della suo opera.
JP un tifoso misantropo dedito ai piaceri della tavola e del buon bere? Macchè!


Il nostro ama infatti circondarsi di belle ragazze e non esita a fare avances soprattuto a quelle più contese! Un play-boy vecchia maniera insomma, un pò romantico un pò pirata, come direbbe il compagno Julio Iglesias.
Un personaggio a tutto tondo proverbiale, oltre ai suoi già citati sottilissimi giochi di parole, la sua devozione e forte senso nella Fede che trovano nel sottoscritto uno dei suoi più solidali compagni di preghiere.
Al di là della sua forte propensione nei confronti dei piaceri della vita (calcio, buon bere, femmene) Jp ha dalla sua un notevole spessore umano: non sopporta le ingiustizie, è sempre pronto a darsi per i suoi sodali di tifo e non disdegna mai, neanche ad un'ora dalla trasferta in terra mandrogna in piena tensione pre-derby come immortalato nella foto sotto, un gesto che possa far trasparire la sua umanità.


Insomma, del giorgino ho cercato di dire tutto e di più.
A me piace sempre rivedermelo in un freddo sabato mattina di fine inverno quando, trafelato a bordo della sua inseparabile bici con la quale spesso viene anche ai raduni pre-trasferta, inchiodando in mezzo alla strada dopo avermi visto deambulare in quella che per me era ancora alba mi mise in mano un pezzo di plastica e mi disse: "Dove posso trovarne almeno una trentina di queste?"
Erano le aste per le bandierine da coreografia, il giorno dopo saremmo dovuti andare in quel di Savona ma per lui la trasferta era già cominciata.
Ciao JP dalla risata atomica, adesso tocca a te!


martedì 25 dicembre 2007

Società - Buon Natale da CINGHIALE CASALE



Racconta JP....

24 dicembre.

A Babbo Natale tutto quello che poteva andare storto, andava storto. Le renne avevano avuto la dissenteria e avevano ridotto la stalla a un disastro, e aveva dovuto spalare cacca per tutta la notte. Aveva caricato la slitta da solo perché gli gnomi erano in sciopero, e aveva dovuto scaricarla perché un pattino era rotto, aveva perso tutta la mattinata a ripararlo e si era anche tagliato malamente un pollice con l'ascia, e quelle maledette renne erano scappate e ci aveva messo una vita a recuperarle. Metà dei giocattoli non erano arrivati, e quelli che gli avevano consegnato erano tutti della lista delle consegne dell'anno prima.
Gli elfi si erano ubriacati, e aveva dovuto cercarsi i doni giusti in magazzino da solo, e si era ammaccato il naso e un ginocchio quando gli si era rotta la scala. Nel mettersi i pantaloni li aveva strappati perché era ingrassato troppo, non c'era verso di trovare il cappello, aveva perso gli occhiali, aveva bruciore di stomaco e quando aveva cercato una birra in frigo l'aveva trovato rotto e comunque la birra era finita.
In quel momento bussa alla porta un Angelo con un albero di Natale e domanda:
"Dove devo metterlo questo abete?"
...ecco come è nata l'usanza di mettere l'Angelo sulla cima dell'albero di Natale...


CINGHIALE CASALE non si ferma per le vacanze , anzi, sono post veramente natalizi quelli che vi attendono prima del 31 dicembre. Lì sarà un'altro discorso, anno nuovo Cinghiale Nuovo!
Buon Natale a tutti quelli che vogliono bene a questo blog, ai tanti che incontrando, sentendo, scrivendo via mail mi hanno fatto i complimenti (soprattutto a quelli di tifoserie avversarie, i loro complimenti sono doppiamente sinceri), a tutti coloro che lottano per le proprie idee, a tutti quelli per i quali potersi permettere di scrivere boiate su un blog, come fa il sottoscritto, sarebbe un lusso inimmaginabile, a tutti quelli che hanno altro a cui pensare se Panzanaro sta meglio da terzino o sulla fascia, e sono tanti, ai familiari delle vittime della Thyssen che vivranno un Natale di disperazione, a quelli che non ci sono più ma mai come in questi momenti li vorrei al mio fianco.

BUON NATALE.

lunedì 24 dicembre 2007

Casale Calcio - 18°GIORNATA 2007/2008

Ed eccoci di ritorno da Savona, un pareggio che avrei volentieri sottoscritto alla vigilia, ma quando si gioca in 11 contro 10 per quasi 60 minuti con un goal di vantaggio... Bè, diciamo che si poteva portare via l'intera posta!


Biellese-Lottogiaveno 0-0

Cirie`-Novese 0-1
66’ Balacchi (N).

Derthona-Rivarolese 1-0

Imperia-Sestri L.
Non disputata perchè il master ha deciso di non presentare nuovamente la squadra.

Pro Belvedere-Vado 1-0
57’ De Lorentiis (PB).

Rivoli-Saluzzo 1-1
38’ Rig. Mastrapasqua (S); 84’ Vago (R).


Savona-Casale 1-1
2’ Tondi (C); 68’ Barone (S).

Lavagnese-Sanremese 5-0
13’ Albrieux (L); 20’ Ponte (L);
46’ Ghiggeri (L); 71’ Masitto (L) ;
77’ Braca (L).

Sestrese-Alessandria 1-3
Giocata ieri.
Classifica

Alessandria 45
Biellese 36
Lavagnese 34
Sestrese 33
LottoGiav. 28
Cirie' 27
Savona 27
Rivarolese 25
Novese 24
PB Vercelli 22
Casale 21
Rivoli 21
Sanremese 21
Imperia 21
Derthona 20
Sestri L. 18
Vado 9
Saluzzo 8


Savona: Illiante, Eretta, Borraccino, Monti, Giuntoli, Barone, Salis (50° Carlevaro), Di Pietro, Lamberti (81° Vanoli), Pellegrini, Soragna. Allenatore: Viviani. A disp.: Zanut, Napoli, Vanoli, Vavalà, Moronti, Ninivaggi, Carlevaro.
Casale: Bilucaglia, Costanzo, Panzanaro, Sacco, Russo, Chrysostome, Boyokino (46° Furgato), Friso, Vailatti (59° Serra), Tondi (85° Tedesco), Stefani. Allenatore: Barbieri. A disp.: Tulino, Firriolo, Angioni, Serra, Furgato, Pinto, Tedesco.
Arbitro: Guglielmi di Pisa. Assistenti: Picco e Manzo di Como.
Spettatori: 150.
Sostituzioni: 46° Furgato per Boyokino (Cas); 50° Carlevaro per Salis (Sav); 59° Serra per Vailatti (Cas); 81° Vanoli perLamberti (Sav); 85° Tedesco per Tondi (Cas);
Marcatori: IT 2° Tondi (Cas); 2T 22° Barone (Sav)
Corner: Savona 5 Casale 5
Ammonizioni: IT 24° Monti (Sav); 27° Costanzo (Cas); 29° Pellegrini (Sav); 2T 9° Sacco; 19° Barone (Sav);
Espulsioni: IT 37° Borraccino (Sav);

domenica 23 dicembre 2007

La macchina del tempo nerostellata - Il "nonno" di Cinghiale Casale


Dalla soffitta del buon Corra ecco riemergere quello che a buon diritto potremmo definire "il nonno" di questo blog. Il cinghiale era infatti un settimanale sportivo che usciva ogni giovedì ed aveva la sua redazione in Corso Valentino n.50 qua a Casale, portando nel suo nome il simbolo sportivo di questa città. Ed è un pò per scaramanzia (leggendo di seguito capirete il perchè) che oggi pubblico il numero 9 che uscì giovedì 8 novembre 1945.


Questa chicca racconta di una nazione e del suo sport (a livello locale) usciti da poco da una guerra devastante che vedeva la popolazione tutta rialzarsi in piedi anche per mezzo delle attività sportive. Ma torniamo al perchè del pizzico di scaramazia testè accennato. Il numero arriva infatti dopo la trasferta dei nerostellati a.... Savona! Sopra il titolo (questa era poesia!) ecco campeggiare: "il Cinghiale battuto dal...Levratto (0-3)", famosissimo giocatore ligure che militò in Genoa, Inter e Lazio e che nel dopoguerra diventò allenatore dei biancoblu.


Interessante è anche l'articolo sulla spalla sinistra della pubblicazione intitolato "Chi semina raccoglie" a proposito di una recente, e tribolata, trasferta contro la Sestrese della compagine casalese, il modo di far giornalismo va oltre il "ruspante" e partendo dalla partita vede l'anonimo redatore del pezzo spingersi contro tutti gli abitanti del quartiere genovese definendoli dalla doppia faccia, un campanilismo confronto al quale quello odierno è ben poca cosa.


Dopo aver dato un'occhiata alla rubrica "La posta del Cinghiale" ed il resoconto di altri avvenimenti di calcio minore e sport, tutt'altro che minori per l'epoca, come il gioco delle Bocce, ecco la presentazione dei prossimi avversari. Le rivali dell'epoca d'altronde erano quelle che ci accompagnano oramai da quasi un secolo: Alessandria e Pro Vercelli. Voglio infine soffermarmi su un'altro pezzo che non raccontava del Casale, bensì della U.S. Trinese e della trasferta che dovette affrontare per battagliare contro il Fiorenzuola.


"Malgrado il disgraziato viaggio cui é andata incontro la squadra del Trino (6 ore di camion al mattino della domenica, con trasbordo a Piacenza causa l'interruzione del traghetto sul Po dovuta alle recenti pioggie), i giocatori trinesi si sono imposti nettamente ai proprii avversari, che ad onor del vero, hanno contrastato loro tenacemente la vittoria anche quando il punteggio non lasciava più nulla a sperare.
La partita è iniziata alle 15,05...."

6 ORE DI CAMION!!! Forse se qualcuno di quelli che giocano in certe categorie oggi, leggesse cos'era allora una trasferta probabilmente apprezzerebbe di più quello che gli viene messo a disposizione.
Sperando, al contrario del mio più illustre predecessore "il cinghiale", di poter aprire domani con una bella notizia sul risultato dei nostri colori in quel di Savona, facciamo appello alla cabala!

sabato 22 dicembre 2007

Avversarie, tornei e calcio in generale - La trista vicenda de lo messere Punghella

Anche se spesso lo rimarco, questo blog non fa informazione (quella dovrebbero farla gli organi di stampa seri, pochi, e indipendenti, ancor meno) bensì opinione. E allora proverò nuovamente ad agire sulle stanca e assuefatta mente del fruitore medio di Cinghiale Casale provando a dargli una bella scossetta! Questo pezzo riguarda tutti gli appassionati di calcio ma in particolar modo quelli della serie D, questo pezzo riguarda le illusioni ridotte oramai al lumicino dei tifosi nel calcio pulito ma in particolar modo di quelli casalesi.


Torniamo un po’ indietro per capire, maggio 2006 Calciopoli… do you remember? Giugno 2007, play-off della serie D: “Il Presidente della Lega D ci ha assicurato che per le due finaliste sarà D!”. Settembre 2007 infatti si iniziava con un bel Casale – Savona…
E’ colpa di Macalli della Serie C (perdonatemi ma questa m’ha sempre fatto scompisciare: che colpe aveva Macalli se altri garantivano posti nella Lega da lui diretta e lui a casa sua faceva quello che riteneva più giusto? Ognuno si gestisce la PROPRIA Lega, o no?) , è colpa del destino cinico e baro, io non volevo, io non potevo, io non c’ero…Morale della favola, di quelle dichiarazioni di inizio estate e soprattutto del loro autore i più se ne erano dimenticati, salvo sfogliare i quotidiani di martedì 18 c.m. ed in particolare del quotidiano la Repubblica…

Ops: il lupo perde il pelo ma non il vizio! Il buon vecchio Lucianone vive i propri telefonini come protesi dalle quali proprio non riesce a staccarsene, vabbè leggiamoci i brogliacci delle nuove intercettazioni… ma chi è questo? Clicchiamoci sopra per leggere meglio…


Sia ben chiaro, tutto ciò con la vicenda Casale nulla c’entra. Diciamo però che la cifra del personaggio viene un tantinello fuori, me lo diceva sempre il mio buon nonno: il tempo è galantuomo!
Non si penserà che si auguri l’insuccesso professionale delle persone solo perché ti han preso per i fondelli, vero? Nooooooo, fatto sta che tempo due giorni….



Fami dà n’uciada ben ben….



Ahia! Le cose sembrano mettersi al peggio. Agli occhi dell’opinione pubblica calcistica, troppo occupata a fine giugno 2007 ad interessarsi del cruciale passaggio di Criscito alla Giuve piuttosto che seguire le sorti della Vincitrice dei Play-Off più inutili della storia, ecco portare a conoscenza tale Punghellini.
Noi l’avevamo conosciuto per altre cose, fra le quali la decisione di disputare regolarmente le partite del campionato di serie D per “non cedere di fronte all’ipocrisia del mondo del calcio professionistico” mentre tutto il calcio nazionale era fermo a ricordare un tifoso morto una settimana prima in un autogrill in Toscana…

p.s. Se volete farvi del male fino in fondo e vedere ad un solo anno dallo “scandalo più grande della storia del calcio italiano” la lezione che ne è stata tratta da Abete (Presidente FIGC) in giù, date un'occhiata su Repubblica.it nella sezione sport, troverete tutto il dossier completo, così capirete perché nel superfigomegafantacampionato di serie A dopo 15 giornate, nonostante rispetto all’anno passato siano presenti le super tifate Napoli, Giuve e Genoa, ci sia la penuria di 3000 spettatori a partita in più per una media di “ben” 22.000 spettatori a partita, il 50% in meno rispetto a 20 anni fa. Tutti davanti al televisore? L’ importante è crederci…

venerdì 21 dicembre 2007

Avversarie tornei e calcio in generale - Mi porti un bacione al Baci...

Ed eccoci qua, giro di boa e si ricomincia con la prima giornata di ritorno.
Dopo la partita di Vercelli, con il punto portato a casa, la compagine nerostellata parte alla volta di Savona altra squadra che, al pari nostro, sta vivendo una stagione tutt’altro che esaltante.
Tralasciando la partita di andata disputata al Palli all’inizio della stagione che vide soccombere le nere casacche per 2-1, i ricordi non possono che andare alla partita che ci vide trionfare 2-0 al Bacigalupo, ma quest’anno è tutta un’altra storia. Due parole sui biancoblu.



La squadra Savonese festeggia (non certo nel migliore dei modi)quest’anno il suo centesimo compleanno con un campionato di certo non esaltante. Partita la stagione con una campagna acquisti che ha visto già in estate il malumore della propria tifoseria, il Savona non sta certamente ripetendo il campionato di vertice (inspiegabilmente suicida a metà della stagione) dello scorso Torneo che lo vide arrivare secondo e soccombere ingloriosamente con il Voghera nel primo turno dei play-off.
La tanto attesa prima punta che sostituisse Grabinsky non è arrivata e, sin dal primo momento, Soragna non è certo parso la panacea di tutte le carenze del reparto offensivo, prova ne è che il Savona è già abbondantemente tagliato fuori dalla lotta promozione alla fine del girone di andata. Nel suo palmares porta una Coppa Italia dilettanti conquistata nella stagione 1990/91, sei campionati disputati in serie A, 13 in B, 40 in serie C (anche se le partite disputate al Franchi e poi al Bacigalupo contro la neonata Florentia Viola sembrano oramai lontane cent’anni, è anzi grazie ad un ripescaggio di una stagione e mezza fa se i savonesi non hanno dovuto ingoiare bocconi ancor più amari di quelli attuali).



Lo stadio Valerio Bacigalupo porta in dote attualmente 6.000 posti, le strade fra nerostellati e biancoblu si sono incontrate molte volte ma vediamo di analizzare le più recenti.
Detto del 2-0 per i Casalesi dello scorso anno bisogna risalire alla stagione 2001/2002 disputata in serie D per rivederci al Baci soccombere per 1-0 mentre l’anno precedente si era impattato 0-0. Tornando ancora a ritroso eccoci alla stagione 1997/97 in interregionale dove il Savona, voglioso di rivincita dopo lo 0-4 subito al Palli, ci sconfisse per una rete a zero.
Non so chi indicare come uomini da tener d’occhio se non Moronti e l’ex di turno Soragna che sembra aver recentemente riscoperto la via del goal, sulla panchina dovrebbe esserci Viviani (a meno che in settimana non sia arrivato il 1563° avvicendamento…), insomma l’operato estivo del d.s. Panucci non sembra essere stato dei migliori…



Logicamente quando si parla delle varie anime della tifoseria Ultras Savonese non si possono non citare i Working Class, gli Sconvolts, i Fedayn e i gruppi più piccoli tipo Varigotti ma, quest’anno, la situazione non sembra così chiara.
I fatti estivi innanzitutto, con una campagna acquisti che ha fatto storcere il naso ad una bella fetta della tifoseria più il rincaro dei biglietti a 10 euro, accompagnati da un cammino di campionato tutt’altro che soddisfacente, hanno portato la tifoseria all’esasperazione sfociata nei fatti post sanremese prima ed al successivo boicottaggio dei tifosi poi, per giungere allo smacco della vicenda sponsor con la Costa Crociere che, a detta della dirigenza biancoblu, prima ha abbandonato il sodalizio savonese adducendo ragioni di poca visibilità legata alla D salvo andarsi a legare successivamente ai mandrogni primi in classifica.
Unica nota positiva la prestazione d’orgoglio dei giocatori che in casa hanno battuto proprio la compagine mandrogna.
Fra le tifoserie avverse a quella savonese è proprio quella mandrogna ad essere in cima alla lista delle “meno amate”, stranamente anche quella casalese non risulta fra le più amate da quelle parti…

Siti consigliati per approfondire (e non per andare a scrivere belinate):

http://www.savonacalcio.it/



martedì 18 dicembre 2007

Personaggi Casalesi - Sono con te Actarus


Ti ho spesso rimbrottato, ti ho dato dell'immaturo, a volte ho giocato al fratello maggiore quando più di te avevo solo gli anni: mai un gesto come il tuo avrebbe potuto essere più forte per smentirmi.

Domenica sera hai perso il tuo papà e ieri pomeriggio, nel momento più brutto, nonostante tutto hai deciso di circondarti dei tuoi fratelli, i Cinghiali, in quel di Vercelli alla partita.
Ti abbraccio fortissimo Michelino, per quanto poco le mie parole possano lenire il tuo dolore in questo momento, sappi che non sei solo.

lunedì 17 dicembre 2007

Casale Calcio - 17°GIORNATA 2007/2008 (PARZIALE)

Noi si gioca di lunedì, altri neanche la domenica...


Biellese-Sestri L. 1-1
12’ Lanati (S); 61’ Brollo (B).

Derthona-Sanremese 5-0
14’ aut. Bellomi (D); 18’ Spinaci (D);
29’ Lorieri (D); 36’ Cesari (D);
Curabba (D).

Lavagnese-Saluzzo 1-0
90’ Rig. Draca. (L).

PB Vercelli-Casale( lunedi` ore 14:30)

Imperia –Alessandria (non giocata per mancata presentazione dell’Imperia.)

Rivarolese-Novese 2-1
23’ Balsamo (N); 30’ Pierobon (R);
55’ Comotto (R).

Rivoli-Vado 2-0
10’ D’Alessandro (R); 52’ Cervino (R).

Savona-Lottogiaveno 0-0

Sestrese-Cirie` 4-0
(Giocata sabato)

Per effetto di tutto ciò ecco la classifica, già aggiornata con i 2 punti di penalizzazione inflitti all' Imperia per le "imprese" della propria dirigenza.

Alessandria 42
Biellese 35
Sestrese 33
Lavagnese 31
Ciriè 27
LottoGiaveno 27
Savona 26
Rivarolese 25
Imperia 22 *
Novese 21
sanremese 21
Rivoli 20
Casale 19
PB Vercelli 18
Derthona 17
Sestri Levante 15
Vado 9
Saluzzo 7

* 2 punti di penalizzazione

Avrei potuto parlare di nuovo dei problemi della Sanremese, come ho già ampiamente fatto, e soprattutto, visto il secondo passaggio a vuoto, di quelli dell' Imperia.
Il problema è che avrei fatto prosa, mentre io preferisco sempre la poesia.
E quella che troverete sotto cliccando sull'immagine lo è, quindi ho deciso per questa volta di far raccontare il tutto a chi è stato per l'ennesima volta colpito negli affetti: una squadra di calcio, i suoi colori ed il suo buon nome sono di tutta la città e di tutti quelli che la amano, non di chi ne detiene le quote di maggioranza.


Coraggio ragazzi, finchè resterete voi resteranno anche i vostri colori a dispetto di fallimenti, capitali che se ne vanno e che non arrivano, indifferenza dei politici di turno. Purtroppo per voi negli ultimi anni ci avete dovuto fare il callo: vi hanno piegati, feriti, umiliati, non vi hanno ancora ammazzati!

domenica 16 dicembre 2007

Società - La sindrome di Peter Pan

Si, vabbè lo ammetto. Chiamatela regressione infantile, sindrome di Peter Pan, immaturità o come volete, il problema è che è una autentica droga.
Ho iniziato che eravamo agli albori dgli anni '90 con l' Amiga, Championship Manager, The Manager (con il Casale arrivai a vincere la vecchia Coppa dei Campioni!), Scudetto, negli ultimi anni Football Manager.
A parziale scusante questi non sono i classici giochi da Playstation, Sega ecc. Questi sono i manageriali. Ossia, sul modello inglese, tutti diventiamo dei piccoli Manager: alleniamo la squadra, vendiamo, compriamo, facciamo quadrare il bilancio, dobbiamo vincere e resistere alla pressione della stampa e dei tifosi (tutto il contrario di quello che avviene in serie D insomma...) a livello manageriale, insomma niente joystik, niente joypad, qua si tratta tutto a livello concettuale e poi la partita è il frutto della nostra gestione e delle nostre scelte.
Il limite (o forse no) dei manageriali è che si parte dalle squadre di C2 in su, insomma, con la rosa del Casale che (clamorosamente) fallì dopo lo spareggio a Piacenza ed una buona gestione societaria si poteva fare un ciclo ed arrivare a traguardi nella realtà magari irrangiungibili, con il Casale di tre anni fa era già buono il pane se con spericolate manovre di mercato si arrivava ai play-off per salire in C1, con il Casale di quest'anno non ti fanno neanche giocare...

sabato 15 dicembre 2007

Avversarie tornei e calcio in generale - Andiamo a vedere la Pro Belvedere

Ed eccoci quasi alla vigilia della (inconsueta) partita del lunedì pomeriggio. Complice un calendario che, studiato minuziosamente da chi si occupa della compilazione del medesimo in estate, vede nella stessa domenica di dicembre giocare in casa sia la ben più blasonata Pro Vercelli che milita in C2 che la nostra prossima avversaria, l’ A.S. Pro Belvedere Vercelli, col piccolo particolare che ambedue le società occupano il medesimo impianto, lo stadio Silvio Piola dalla capacità di 6.165 posti (dei quali al coperto sono solo le tribune centrali lato biglietteria).

Infatti quando, con l’avvicinarsi dell’ incontro, i vertici delle due società bicciolane si sono incontrati ed i gialloverdi proposero di anticipare il proprio incontro al sabato, i sempre collaborativi vertici della Pro risposero con fragorosa pernacchia onde evitare di dover giocare sul prezioso manto del Piola ventiquattrore dopo; al che altra proposta: giocare domenica sera la gara di D (quattro ore dopo che ci aveva giocato la Pro, tanto noi siamo delle merde no?). Cassata anche questa proposta, chi giocherebbe la sera in pieno dicembre col freddo che fa (tranne in serie A, serie B, coppe Europee)? Bocciata anche questa, allora ecco la decisione geniale: tutti (???) al Piola lunedì pomeriggio alle 14.30 e fanculo a chi lavora!

Vabbè, lasciamo perdere e spendiamo due parole sulla nostra prossima avversaria ca l’è mei.
Checchè sul (ben fatto) sito della compagine vercellese si parli di fondazione nel lontano 1912 parlando successivamente di fusione, sarebbe fare cattiva informazione da parte di questo blog non ricordare che la vera e autentica svolta è stata quella del 2006


E’ infatti in quell’anno che l’ A.S. Belvedere si fonde con il Trino, risultato? Il Trino sparisce dalla geografia calcistica che conta alle soglie del semiprofessionismo (e che con entusiasmante cavalcata l’aveva portato a sfidare club di antico blasone come Casale e Alessandria) e quella che era sempre stata tutt’ al più vivaio della ben più importante Pro Vercelli (molti giocatori che vinsero scudetti con quest’ultima provenivano dalla Belvedere) fino ai primi anni del 2000, si è ritrovata a puntare decisamente al professionismo.
Il settore giovanile continua ad essere il fiore all’occhiello di questa società (ancora attiva è la collaborazione con il Chievo Verona e sta costruendo un nuovo centro sportivo per essere ancora più fucina di talenti, magari succedesse anche a Casale…) ma subito nella stagione 2006/2007 arriva un interessante nono posto dopo che molti, sottoscritto compreso, alla vigilia della scorsa stagione avevano fatto più di una ironia sul destino calcistico dei gialloverdi, probabilmente le ironie fatte in passato sulla Valenzana ai tempi della D nulla avevano insegnato…

Quest’anno in quel di Vercelli hanno messo fin da subito le cose in chiaro, chi diceva di una conferma di Grabinsky al Savona, chi di un tesseramento all’ambiziosa e vogliosa di rivincite Alessandria e dove si va ad accasare?
Due parole su questo grande e incompiuto talento sono d’obbligo. Cesar Maximiliano Grabinsky esordisce a 17 anni nel Belgrano di Cordoba (serie A argentina), nel 2000 arriva in Italia e Gaucci lo tessera immediatamente per il Perugia girandolo al Catania in C1 dove l’argentino giocherà ben poco perché messo a stagione iniziata in una intelaiatura già rodata che quell’anno conquisterà la promozione in serie B.
Iniziano proprio a Catania le difficoltà ambientali di Cesar con l’ Italia ed il suo calcio e si trasferirà alla Sangiovannese, sempre in C1, dove si troverà in concorrenza con gente come Baiano e Moscardelli.
Nel 2003 passa al Vado in D dove trova una persona che più che un Presidente per lui sarà un nuovo padre e fra campionato e Coppa Italia Cesar segnerà 57 reti in tre stagioni.
Il resto è storia recente, nel 2006/2007 segnerà 18 reti nelle fila del Savona partendo fortissimo ma perdendosi un po’ nel proseguo del Torneo e questo periodo coinciderà con la crisi di risultati dei Liguri che si vedranno superati in classifica dalla Canavese che verrà poi promossa in C2, in questa stagione non è partito fortissimo, si spera non si svegli lunedì…

E parliamo della banda degli ex. Coletto, l’ex più ex che, da bandiera casalese, lo scorso luglio in pieno caos societario dopo alcune belle stagioni in casacca nerostellata ha scelto per la meno blasonata ma più ambiziosa piazza vercellese, il troppe volte messo in disparte Marzio Dan, l’ex folletto nerostellato Caredda, partito anch’egli nella scellerata estate casalese.

Già i quattro nomi citati farebbero pensare ad una stagione buona e invece… Invece la Belvedere è un punto sotto l’ex derelitto Casale in piena zona play-out avendo già accumulato un ritardo di ben 21 punti dalla capolista. Cosa non funziona? Se andiamo a vedere altri uomini della rosa la situazione ha dell’ incomprensibile: devo citare il sig. Scazzola (autore di un euro goal proprio contro di noi al Piola la scorsa stagione) 410 presenze tra B, C1 e C2 con le casacche di Genoa, Massese, Spezia, Fiorenzuola, Modena, Lecco, Alessandria, Lumezzane, Ivrea, Monza, Paternò e Pisa? Oppure Del Chiaro con 3 presenze in B col Como e un altro centinaio di C con Lucchese, Carrarese, Sansovino e Valenzana? Oppure devo citare tutti i giovani in organico che provengono dalle giovanili di Torino, Milan, Monza ecc.? O forse è stato l’avvicendamento in panchina a stagione iniziata che ha pregiudicato avvio prima e proseguo poi del torneo? Mah!


Torniamo un filo indietro. Giornata piovosa quella dello scorso campionato che ci vide nel settore ospiti del Piola in una fredda e umida domenica invernale, il sottoscritto, il dottor D., Milo e il sempiterno JP tennero alto l’onore del Gruppo uscendo fradici dopo aver assistito ad una delle più brutte partite della gestione Lerda che ebbe il suo punto più basso nell’ennesima, stupida espulsione di Ebagua che vide un MB sull’orlo di una crisi di nervi rincorrerlo fin sulla porta degli spogliatoi, altri tempi…

venerdì 14 dicembre 2007

Società - 1000,1100,1200 Thyssen


Non si pensi che questo blog abbia ignorato quello che è accaduto settimana scorsa a Torino alle acciaierie Thyssen.
No, assolutamente. Certo non è stato facile metabolizzare il tutto (semmai si possa farlo). Oggi, il giorno dopo i funerali dei quattro martiri della Thyssen mi domando: c’è chi parla di 1000, chi di 1100 chi addirittura di 1200, a tanti sarebbero già arrivati i morti sul lavoro, o meglio per colpa del lavoro, in Italia nel 2007 e probabilmente tempo una settimana nessuno ne parlerà più, cosa si aspetta ancora a fermare questa mattanza?


Cinghiale Casale sta dalle parte delle vittime, Cinghiale Casale sta dalla parte dei figli, delle mogli, delle famiglie degli operai di Torino.

giovedì 13 dicembre 2007

I libri di Luther - Congratulations

Premesso che fare una buona recensione, semmai il sottoscritto ne abbia mai fatta una, non è certo cosa facile, tantomeno lo è farla di “Congratulations” (nell’ edizione italiana edita da Baldini Castoldi Dalai Editore “CONGRATULAZIONI Hai appena incontrato la I.C.F.”).

Non lo è perché, sebbene possa sembrare un libro molto semplice nel genere, l’ex hooligan Cass Pennant con l’aiuto di alcuni suoi vecchi compari (Bill Gardner, Big Ted, Andy Swallow, "Animal" Ikoli e molti altri) traccia intorno ad un gruppo che a livelli di tifoseria ha assunto i contorni del mito, uno spaccato sociale veramente ben delineato dell’ Inghilterra che va dagli anni ’70 fino alla fine degli ’80. Il gruppo? Ma la I.C.F., of course!
I libro tocca diversi temi, seppur si possa pensare che l’unico sia quello del tifo violento, partendo dopo un prologo ambientato contro lo Swansea tocca ad una introduzione che racconta di una trasferta a Manchester dove alcuni “vecchi leoni” si ritrovano a bordo dei torpedoni che conducono i tifosi degli Hammers verso la trasferta e finalmente il libro può prendere il via con il capitolo “Cominciò tutto così” che descrive minuziosamente in che contesto sociale si sviluppò in quegli anni la tifoseria del West Ham, la squadra più proletaria di Londra, la squadra del popoloso e violento East End.
Nell'East End, quartiere storicamente popolare in quanto in prossimità dei docks (porto), all’inizio le bande sono molteplici e spesso in conflitto fra loro (la G.L.F. Good Looking Firm, la V.L.F. Vicarage Lane Firm poi Essex East London Firm, gli Under Fives e altre) che ha un certo punto capiscono che è meglio remare tutti dalla stessa parte ed ecco nascere la InterCity Firm.

L'InterCity tradotto letteralmente in italiano altro non sarebbe che una compagnia di servizi ferroviari, Firm invece significa ditta, peccato che i soci di questa ditta con le ferrovie avevano poco in comune, tranne i treni presi per andare in trasferta.
A questo punto del libro da parte dell’ autore è d’obbligo un ritratto a Bill Gardner (colui che è in primissimo piano nella copertina del volume, mentre il “buon” Cass è alle spalle di tutti), ritratto che viene tracciato in una delle tante (troppe?) memorabili trasferte, precisamente in quella contro il Chelsea.

E qui ci sono alcune righe raccontate da Gardner e trascritte da Pennant che potranno far storcere il naso ai puristi di ogni risma, ma hanno un potere evocativo come solo nella migliore letteratura di genere si riesce a trovare:

“Quando i mattoni finirono e loro rimasero senza più niente da lanciare, e noi eravamo ancora lì, erano in mano nostra.
Avevano lo sguardo sorpreso dai fari di un’auto. Dal momento che avevano resistito al
bombardamento e a quel punto eravamo noi a essere armati, ci poteva essere un solo vincitore.

Eravamo tutti eccitati, con l’adrenalina a mille. Ci eravamo beccati la nostra dose di mattoni e ora pensavamo, forza stronzi, vediamo adesso.
Scalammo il muro e per un istante sembrarono guardarci increduli, poi si misero a correre perché
non sapevano che altro fare….”

Un paio di capitoli dopo ecco un altro passo del libro che rende ancor più nitido il perché la I.C.F. divenne un incubo non solo per le forze dell’ ordine (gli Old Bill come venivano definiti in gergo) ma anche per l’allora Lady di ferro (oh madonna…) Margaret Thatcher.

La partita è quella casalinga contro il Nottingham Forest, aiutato da Tidman e Ramsgate, Cass ricorda che in quegli anni gli Hammers non navigavano in ottime acque e perciò era raro che importanti tifoserie avversarie andassero a far loro visita nelle partite di campionato, quand’ecco che il giorno della partita alla stazione di Upton Park si presenta la banda spavalda della squadra ospite composta da almeno 500/600 unità “con un sacco di tipacci” (detto da un rappresentante della I.C.F. non può che farmi sorridere…).
Il racconto ha del surreale: i tifosi blu-vinaccia prima entrano nel South Bank e da lì scacciano i tifosi avversari, i quali cercano scampo sul rettangolo verde ma da lì vengono respinti al mittente dagli Old Bill, dal settore vengono nuovamente ricacciati dai tifosi degli Hammers verso la tribuna, una parte in teoria neutrale dello stadio, dove a sua volta vengono respinti dai West Side Boys del West Ham, tornati in campo si guardarono attorno, il North Bank era il settore dei padroni di casa, il South Bank per gli ospiti era in mano ad un’altra frangia dei padroni di casa, la Tribuna era in mano ai… tifosi di casa. Risultato? La polizia per la loro incolumità se li caricò tutti e li portò alla stazione imbarcandoli sui treni verso casa loro quando ancora la partita doveva iniziare…
I cori che si alzarono sulle note della vecchia classica Que Sera risuonavano così:

“Why did you leave, you leave?

At ten to three, o’three,

Why did you leave, you leave?”


“Perchè ve ne andate? Alle tre meno dieci, perchè ve ne andate?”


Un altro incredibile capitolo che ben descrive l’ hooliganismo di quegli anni racconta della trasferta di Brighton dove fin dal venerdì sera è uno scontro continuo contro tutto e tutti, d’altronde non si poteva certo andare a cercare uno scontro con i tifosi del Brighton semplicemente, maglio mettersi contro tutta la popolazione locale, no?

Ciò si verificò per una decina di anni a seguire e nonostante la violenza del football fosse in una fase calante, la I.C.F aumentò di numero. Niente descrive meglio la situazione degli anni ottanta delle parole di uno dei membri:” Andavamo dove volevamo e facevamo quello che volevamo. Quando arrivava la domenica, si annunciava al mondo ciò che avevamo intenzione di fare ed era violenza allo stato puro. Nei casi peggiori, tanto valeva non avere nemmeno la polizia. Tanto non avevano nessuna voce in capitolo.” E fu proprio così, perché i Cockney in trasferta non fallirono quasi mai e spesso, dopo battaglie sanguinolente, conquistarono le curve avversarie, nonostante fossero gradinate colme di tifosi . Non si fermarono a questo ma misero in fuga e con risse furibonde e duelli all’arma bianca ferirono e spaventarono tifoserie come l’Armata rossa del Manchester United, gli Scousers del Liverpool e gli odiati Bushwackers del Millwall. A tutti i feriti lasciarono un biglietto con una scritta a caratteri cubitali:” CONGRATULAZIONI-HAI APPENA INCONTRATO LA I.C.F”. Ed il North Bank (settore dei tifosi del West Ham all’Upton Park) non venne mai “preso” da nessuna tifoseria avversaria e venne considerata una roccaforte inespugnabile tanto che spesso le altre tifoserie non osarono neppure metterci piede.

Una delle peculiarità dell’ I.C.F. era quella di non allearsi con nessuno, anzi, pure nelle partite della nazionale inglese stavano per conto loro non esitando a scontrarsi con altri connazionali però legate a bande di clubs avversari.
Altro capitolo veramente degno di nota è quello intitolato OI! Oi! Oi! Dove viene fatta una disamina di tutto il movimento musicale che ruotò intorno al fenomeno bande e soprattutto West Ham e ciò che comportava per le band che sostenevano apertamente nei loro concerti i colori blu vinaccia, con tanto di discografia dei Cockney Rejects. Molto calcio, siamo inglesi, molti calci, siamo l'I.C.F. !

Un’altra tematica è quelle delle differenze di colore nella tifoseria. Se a inizi anni ’70 i giocatori di colore nelle squadre inglesi erano pochi altrettanto lo erano i tifosi della stessa etnia, a differenza della metà degli anni ’80 quando, con il sempre maggiore di coloureds nel campionato inglese ben numerosi furono sugli spalti i ragazzi non di pelle bianca. Problemi di epidermide per uno come Cass? Sentiamo lui stesso come li risolse….

“Venne il giorno in cui dovetti mettere alla prova la reale posizione della I.C.F. sulla questione della razza. Accadde durante la stagione ’78-79, negli anni bui in cui sapevamo che il Fronte Nazionale era presente a Upton Park… Durante la stagione in questione, tuttavia, qualcosa dentro di me non mi fece più sentire a mio agio con tutto questo. Avevo una coscienza e la verità mi colpì bruscamente: dovevo capire quali fossero realmente i miei rapporti con coloro per i quali ero pronto a rischiare di farmi prendere a calci tutte le sante settimane.
Entrai nel settore in cui il FN era abituato a salutare con il saluto nazista in occasione di ogni partita. C’era un gruppo di almeno 200 di loro, tutti che cantavano “Sieg Heil!”… Avanzai in mezzo a loro e tutte le mani tese nel saluto si abbassarono. Non erano sicuri di chi io fossi, ma cominciò a girare la voce – chi avrebbe il coraggio di incamminarsi proprio in mezzo a noi? Le mani continuarono ad abbassarsi fila dopo fila, mentre mi facevo strada lungo la gradinata…. Pensai che stessero per ribaltarmi, ma non mi importava. Ero convinto che se mi avessero aggredito, la I.C.F. li avrebbe aspettati fuori e li avrebbe annientati. .. Gli Old Bill rimasero ad osservarmi in disparte, aspettandosi l’inevitabile. Quando non accadde nulla, vennero da me e dissero che volevano arrestarmi per prevenire eventuali incidenti. Così me ne andai, ma sentii di essermi fatto rispettare quel giorno.”

E poi? E poi tutto finì. La fine fu agli inizi degli anni novanta con la seconda operazione “Own goal”, in seguito al brutale bagno di sangue verificatosi su un battello nel mare del Nord contro quelli del Man United , in cui la polizia portò a termine una serie di raid contro quelli della InterCity Firm. Cass Pennant commenta a riguardo: ” Era destino che la nostra notorietà diventasse la causa della nostra fine”.
Le misure repressive, i posti numerati, i prezzi dei biglietti che tengono a debita distanza le classi sociali medio-basse, questi sono secondo Cass i motivi della fine dell’ Hooliganismo, ma ancora più interessante è la sua disamina sui fatti che ancora oggi accadono (nonostante i soliti tuttologi nostrani ci vengono a spiegare che il fenomeno è stato definitivamente debellato in Inghilterra):

“Date un’ occhiata all’ età media delle persone coinvolte. La maggioranza oggi non proviene più dalla fascia tra i quindici e i venti anni d’età, come negli anni Settanta e Ottanta. Quelli di oggi sembrano più essere fra i trenta e i quaranta, il che significa che ci sono dei dinosauri all’avanguardia della violenza degli stadi odierna. Chi sono questi tizi? Devono essere gli stessi che conoscevamo tutti, gente che ai tempi teneva un basso profilo e che ora sentono di potersi fare avanti e di poter correre il rischio di andare alla partita per una rissa.”

E’ un libro da leggere, al di là della ripetitività e di certe situazioni un poco inverosimili (quando in trenta unità si affronta, si argina e si ha la meglio contro cento persone già sarebbe difficilmente credibile raccontato una volta, ma quando la cosa si ripete…), l’approccio non deve essere quello né di chi fa apologia di hooliganismo né di chi prevenuto non vede l’ora di bollare il libro come spazzatura.
Ribadisco che da questo libro, dove lo stesso Cass relega certi fatti a “puro teppismo” e a “guerra fra bande”, c’è molto da scoprire e da ri-studiare, piaccia o non piaccia.
p.s. Per i moralisti d’accatto ecco la dedica che apre il libro:

Dedicato a mia moglie che odia il calcio, Elaine,
che ha dimostrato una lealtà pari a quella di qualsiasi
tifoso degli Hammers di lunga sofferenza.
E ai miei figli, Marcus e Georgie.
Guardarli crescere ha sostituito il brivido che provavo
quando andavo alla partita

Cass Pennant