In molte regioni italiane è permesso l'uso della carabina per la pratica della caccia al cinghiale, a molti preferiscono altresì utilizzare il fucile a canna liscia per maneggevolezza nonchè per maggior facilità nell'imbracciata; vietato invece in molte regioni il fucile a canna rigata poichè trattasi di arma ritenuta troppo pericolosa da utilizzare in zone boscose dove si pratica la caccia al cinghiale.
L'arma a canna rigata per l'attività venatoria è la carabina semiautomatica, poichè è potente, reltivamente economica ed affidabile; la scelta dell'arma è comunque legata alle esigenze del cacciatore. Tra le armi rigate, usate per cacciarci troviamo, oltre alla carabina semiautomatica, l'express con due canne rigate sovrapposte, i combinati e driling, le armi più versatili. La carabine ad otturatore girevole non sono invece molto amate dai cinghialai.
Altra spinosa questione è la scelta del calibro, che varia a seconda dei modelli e della casa che fabbrica. Il cinghiale è considerato un ottimo incassatore, quindi è necessario un calibro adeguato, ovvero proiettili non inferiori ai 7 millimetri e pesanti almeno 9,7 grammi, non troppo veloci, penetranti e capaci di conservare ottima energia cinetica.
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