giovedì 1 luglio 2010

Processo

Lunedì al processo di Torino ha testimoniato uno dei simboli della lotta contro l'amianto, ovvero la signora Romana Blasotti in Pavesi che ha perso 5 familiari a partire dal marito (l'unico tra le vittime ad aver lavorato presso l'Eternit) alla fine degli anni 80 terminando con la figlia 6 anni fa. La stessa ha raccontato la sua tragica vicenda familiare dichiarando di aver rancori nè di voler vendette ma vorrebbe solo che "i colpevoli avessero l'opportunita' di seguire un solo malato di mesotelioma dal principio alla fine della malattia'' come è purtroppo capitato a lei.
Dalle testimonianze successive viene ribadita la consapevolezza dei vertici di quanto fosse letale la polvere: Ezio Bontempelli si è occupato dal '77 al 1986 della rilevazione delle polveri all'interno degli stabilimenti e ribadisce che si conosceva già il legame intercorrente tra amianto e mesotelioma; inoltre è forte il sospetto che venisse attuata una pulizia preventiva tramite apiratori, messi in fuzione solamente prima delle visite dell'Asl in modo tale che sembrasse tutto perfetto ed in ordine. Questo perchè l'interesse della proprietà era dimostrare il pieno rispetto di ogni precauzione prescritta dalle norme in vigore in materia di pulizia dell'aria e dei locali.
La parola era poi passata a Mauro Patrucco, ex operaio Eternit: fu spostato più volte di reparto appena si lamentava della presenza eccessiva ed insopportabile della polvere nei locali di lavoro e soprattutto in mensa, fino ad arrivare al licenziamento in tronco: tale trattamento veniva riservato indistitamente agli operai che si permettevano di sollevare anche il minimo problema.
Lunedì prossimo il processo continuerà con altre testimonianze.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai che qualche possibilità ce l’abbiamo..bisogna capire se hanno fatto veramente la domanda di ripescaggio…Chi ha notizie più approfondite nei prossimi giorni faccia sapere sul sito..

Anonimo ha detto...

Sembrerebbe di si, la societa' ci spera