domenica 10 aprile 2011

Intervista a Cappellupo


Stefano Capellupo vuole salire alla ribalta approdando in Prima divisione; nel corso della scorsa stagione si era già messo in luce nel Legnano ma il successivo fallimento del club lombardo ha costretto il giocatore a ripartire da capo, cosa che ha fatto a Casale dove mister Ciulli prima e Buglio poi gli hanno affidato le chiavi del centrocampo, dove il giovane classe ‘88 si sta riconfermando, ripagando appieno la fiducia concessagli. La redazione di www.tuttolegapro.com lo ha intervistato e qui di seguito riporto quanto chiesto e poi riferito dallo stesso giocatore.

Stefano, iniziamo a parlare della tua carriera. Hai iniziato a giocare a Legnano guadagnando subito la stima e i complimenti di dirigenti e stampa. Come è stato l’impatto con la Seconda Divisione?

"Devo dire che è stato ottimo. Non mi aspettavo di ambientarmi così in fretta e soprattutto così bene perché quella stagione è stata veramente fantastica. Nonostante fosse la mia prima esperienza in un campionato professionistico, mi sono subito tolto parecchie soddisfazioni e sono certamente soddisfatto di quello che sono riuscito a dimostrare. Ho giocato tanto (31 presenze, ndr), sono anche riuscito a segnare un gol e anche per questo motivo reputo ottimo il mio impatto con la Seconda Divisione. Penso che non poteva andare meglio di come sia effettivamente andata".

Anche perché quella stagione ha registrato il Legnano finalista play-off contro un certo Spezia…

"Sì, abbiamo coronato la stagione con questa insperata conquista dei play-off contendendo addirittura allo Spezia il passaggio in Prima Divisione. Non eravamo una squadra costruita per puntare così in alto eppure ci siamo arrivati. Il segreto? La compatezza e l’affiatamento creatosi: eravamo un gruppo coeso e compatto, guidati da un ottimo allenatore quale Scienza".

Poi il fallimento del club. A livello personale, come lo hai vissuto?

"Nessuno mi aveva preparato ad un episodio del genere. Non sapevo veramente cosa significasse la scomparsa di un club. A livello personale è stato doloroso il fatto di essermi imbattuto in una situazione del genere che mi ha procurato tanta paura perché d’un tratto mi sono ritrovato a spasso. Come d'altronde i miei compagni. E pensare che con il ripescaggio saremmo approdati in Prima Divisione…"

Il Casale non ha esitato a contattarti. Quella del club nerostellato è stata l’unica offerta che hai ricevuto?

"Avevo ricevuto altre due offerte, per giunta di categoria superiore ma alla fine non si è concretizzato nulla. Ho accettato di buon grado la proposta del Casale sebbene militasse in una categoria inferiore perchè mi ha dato subito l’impressione di essere una società sana e seria e ho deciso quindi di compiere questa scelta".

Una stagione non certo brillante. L’inizio è stato al di sotto delle aspettative però in un certo senso ve lo aspettavate...

"Sicuramente. Ma la squadra è forte ora ed era forte anche prima. Non avevano solamente funzionato varie cose. Però adesso ci siamo tirati su sia di morale sia di classifica e iniziamo finalmente a raccogliere i frutti del nostro lavoro. Il fatto di essere in striscia positiva da ben sette giornate dimostra che la squadra è viva ed è pronta a combattere per mantenere la categoria".

C’è stato un momento in cui la strada per la salvezza sembrava veramente in salita. Nutrivate fiducia e ottimismo che qualcosa sarebbe cambiato?

"Sì. Abbiamo provato con tutte le nostre forze a cercare di risollevarci da una situazione critica, non ci siamo mai sentiti spacciati nonostante mille difficoltà e mille problemi incontrati. Poi la società ha messo a punto un ottimo piano di ristrutturazione compiendo grandi sacrifici economici che hanno sicuramente alzato il livello della squadra. Ci siamo mossi bene sul mercato di riparazione e credo che gli ultimi risultati premino anche gli sforzi dei dirigenti che hanno voluto cercare una soluzione ai problemi iniziali".

Un ribaltamento di situazione che risale però al cambio di allenatore. Cosa ha portato l’arrivo di Buglio?

"Ha portato tanta voglia di fare e di giocare al pallone, molta autostima e grande intensità che hanno e stanno tutt'ora facendo la differenza. Rispetto a Ciulli, Buglio è completamente diverso, ha cioè modi di fare e di allenare differenti però con lui abbiamo cambiato marcia, continuiamo a fare punti e speriamo di andare avanti su questa strada che ci sta progressivamente avvicinando all’obiettivo salvezza".

Che è l’obiettivo della squadra. Ed il tuo?

"Voglio cercare di salire di categoria. A Legnano ho solo sfiorato l’ebbrezza della Prima Divisione ma ora voglio giocarci e cimentarmi in un campionato diverso. Ma sia chiaro: prima voglio salvarmi con il Casale".

Nessun commento: