mercoledì 17 dicembre 2008

Walter Zenga, una storia senza fine

Lo ammetto, quando quest'estate si annunciò l'ingaggio di uno dei tanti figli d'arte che popolano il mondo del calcio fui, come tanti, scettico.
Jacopo però con i suoi goal ha dimostrato di essere qua per i suoi meriti e non per il nome che porta, ma il provincialismo di certa stampa (che ben si adatta alla pubblica opinione di questa città) ha avuto la meglio trattando del ben più famoso papà, proviamo a essere un pò più dettagliati e irriverenti del Monferrato nel trattare l'argomento Zenga Senior?


Walter Zenga viene su dal vivaio dell'Inter (da ragazzo andava pure in curva a sostenere i colori della sua squadra del cuore, oltre che proprietaria del cartellino) e, dopo aver fatto un pò di sana gavetta fra Salerno, Savona e San Benedetto del Tronto, si ritrova all'età di 24 anni a raccogliere la difficilissima eredità di Bordon e a difendere i pali della Benemerita.
L'attaccamento ai colori nerazzurri è fortissimo, nonostante un contratto firmato e poi stracciato con il Napoli prima della sua promozione a titolare, tanto che resta per 10 anni a San Siro prima di lasciare il posto a Gianluca Pagliuca, terminerà la sua carriera con un paio di stagioni fra una Sampdoria alla fine di un ciclo, il Padova in B e al New England negli Usa.
Ad onor del vero il suo palmares non è all'altezza della sua fama, solo uno scudetto (quello dei record con Trapattoni) nel 1989 ed un paio di Coppe Uefa, a livello personale però le gioie sono state ben maggiori.
Uomo Ragno, Mazenga Z, miglior portiere al mondo: tanti i soprannomi per Zenga coronati dai premi come miglior portiere del mondo nel 1989, nel 1990 e nel 1991.
Premio per il miglior portiere dell'Europeo 1986 in Germania e per il miglior portiere del mondo ai Mondiali di Italia '90, sembra che il voto decisivo sia arrivato dall'Argentina...



Ma passiamo alla sua seconda vita calcistica: la carriera da allenatore (itinerante!).
Dopo la pratica in Usa inizia al Brera in serie D dove subentra a stagione in corso e dà le dimissioni prima della fine del torneo, dopo un anno di inattività via alla volta della Romania dove si classifica ottavo con il Nacional, fermo un'altro anno nel 2004/2005 va allo Steaua dove verrà esonerato prima della fine del torneo che la stessa Steaua poi vincerà, l'anno dopo nella nobile decaduta Stella Rossa Belgrado dove vincerà lo scudetto Serbo.
Nel 2006 il giramondo approderà ai turchi del Gaziantespor dove darà le dimissioni mentre la squadra è al 12° posto, nel 2007 all' Al Ain negli Emirati Arabi con un nono posto e nel settembre dello stesso anno il rientro in Romania dove subentra a stagione iniziata alla guida della Dinamo Bucarest e dove darà... le dimissioni!
Nell'aprile 2008 la sfida impossibile: salvare il Catania già praticamente spacciato salvandolo al diciassettesimo posto con relativa riconferma per l'anno in corso che va a gonfie vele.
Insomma, il personaggio di spunti ne dà eccome, era proprio il caso di sentirsi dire boiate tipo "Casale è vicina ad Alba" e parlare delle delizie gastronomiche del loco?
O forse il buon Marchese aveva paura di fare la fine di questo suo ben più famoso collega?



Vabbè, quando Walter verrà a Casale se avrà voglia di sottoporsi ad un'intervista non genuflessa sa di poter venire qua sopra, e se vuole gli dico pure chi mi ha messo qui a differenza di Varriale, ah ah ah!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli hanno appena prolungato il contratto al Walterone, non sta facendo per niente male

Anonimo ha detto...

minchia se mi sta sul culo....è una delle persone che più detesto (motivi personali).

Anonimo ha detto...

Ce l'hai perche' lo Stefanone Tacconi con lui davanti non giocava mai in nazionale

Anonimo ha detto...

tacconi valeva 10 zenga!

Anonimo ha detto...

ma vieni...ti straquoto!!!!
valter zenga pezzo di m...a!!!!!

Anonimo ha detto...

sara' n'altro gobbo...

Anonimo ha detto...

eccerto che si!!!!

Anonimo ha detto...

minchia che vomiteria...uno più cretino dell'altro e non saprei dire in quale ordine.

Di certo è che trasmissione del genere sono davvero ridicole, così come ridicolo che dopo la litigata l'audience spicca il volo, ma ripeto certe cose succedono solo qui da noi anche perchè gente come varriale in germania o inghilterra non sarebbe arrivata fin lì!

Anonimo ha detto...

Varriale in Inghilterra sarebbe un Hooligan coi fiocchi di quelli Seven Days on a Seven Days

Anonimo ha detto...

Mentre di galantuomini che dicono ad un giornalista di "pensare alla sua famiglia" ne è piena la Colombia...

Anonimo ha detto...

varriale vatti a mangiare due agnolotti alla mendalidà!