martedì 27 aprile 2010

Processo a Torino

E' ripreso ieri a Torino, dopo due settimane, il processo penale a carico del belga De Cartier e dello svizzero Schmideiny; da Casale sono partiti i soliti pullman, su cui erano presenti anche due classi degli istituti superiori Leardi e Sobrero.
E' stato sentito in contro esame Nicola Pondrano, che aveva già riferito due settimane fa sulla propria esperienza lavorativa all'Eternit e del successivo impegno in qualità di sindacalista. Dopo ha iniziato il coordinatore del comitato Bruno Pesce: anche la sua deposizione è stata articolata poichè da anni ha seguito minuziosamente le vicende della fabbrica della morte. Lo stesso ha inoltre rivelato l'identità di una commercialista casalese che aveva operato da spia per il magnate svizzero.
Nel processo è stato anche inserito il caso di un ex calciatore della Fiorentina, Sergio Castelletti, morto nel 2004 a 67 anni per mesotelioma pleurico: la malattia, infatti, potrebbe essere stata causata dall'esposizione al minerale-killer negli anni della sua giovinezza, che trascorse a Casale Monferrato. Lunedì prossimo si proseguirà con l'audizione dei testimoni: verranno sentiti l'attuale sindaco di Casale Giorgio Demezzi e l'ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso sui costi sostenuti dai rispettivi enti per le operazioni di bonifica.
Domani sarà celebrata la giornata mondiale delle vittime dell'amianto; a Teatro si inizierà alle 20,40 con un dibattito aperto dalla Sig.ra Romana Blasotti, simbolo della lotta all'amianto, poi si proseguirà con il documentario "Indistruttibile" sulla storia della lotta contro l'amianto. Seguiranno la proeizione de "La città che cresce" ed una tavola rotonda sulla lotta contro l'amianti a cui partecipano i rappresentanti di associazioni italiane, francese e svizzere.
Inoltre a Palermo un procedimento analogo, a carico di ex dirigenti di Fincantieri, è terminato con tre condanne per la morte di 37 operai uccisi dall'amianto nell'azienda palermitana: il giudice ha inflitto sette anni e sei mesi a Luciano Lametti, sei anni a Giuseppe Cortesi e tre anni ad Antonio Cipponeri, oltre al pagamento di risarcimenti milionari nei confronti dell'Inail, costituita parte civile, nei confronti della Camera del Lavoro, di Legambiente e della Fiom, ed al pagamento di provvisionali immediatamente esecutive per centinaia di migliaia di euro alle parti danneggiate a favore delle quali in sede civile verranno meglio quantificati i danni.

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