mercoledì 5 maggio 2010

Maurizio Martucci - Cuore tifoso

A trent'anni dalla scomparsa del padre poco prima dell'inizio del derby Roma - Lazio del 28 ottobre 1979, Gabriele Paparelli - oggi trentottenne - racconta la tragicità dei fatti ed il dolore indescrivibile che ne è conseguito per la famiglia.
Il razzo mortale partì dalla curva sud percorrendo una traiettoria di oltre cento metri fino alla curva opposta, conficcandosi nell'occhio sinistro del malcapitato Vincenzo Paparelli, meccanico di trentatre anni; la moglie si ustionò una mano nell'inutile tentativo di estrarre il razzo, e la corsa all'ospedale è stata vana: il povero Vincenzo morì in ambulanza, lasciando la moglie Vanda Del Pinto e due figli Mauro e Gabriele dirpettivamente di 12 e 8 anni. Le sue condizioni apparvero gravi sin da subito a tal punto che gli stessi medici dichiararono di non aver mai visto una ferita di tali proporzioni nemmeno in guerra.

Nella prima foto è ritratto Gabriele da piccolo, nella seconda Vincenzo con la moglie.

I genitori decisero di lasciare i bambini a casa per scongiurare il pericolo concreto che venissero feriti, considerato il clima presente intorno alle partite calde. Un tragico destino ha però voluto che la madre tornasse da sola a casa...
Una grande catena di solidarietà è iniziata da quel giorno da parte delle istituzioni, di amici dei familiari ed anche dalla curva laziali, con diverse dimostrazioni di affetto, telegrammi ed aiuti economici.

Striscione della Nord, uno dei tanti in onore di Vincenzo.

In curva nord ogni anno viene onorata la ricorrenza della tragica scomparsa e fuori dallo stadio è stata anche affissa una targa a perenne memoria di Vincenzo.

La targa.

L'autore del lancio è Giovanni Fiorillo di appena 18 anni. Aveva già lanciato un primo razzo dal parterre della sud, con il compiacimento di chi gli stava attorno; anzi, nessuno si era proprio adoperato per evitare un gesto di tale pericolosità. Dopo un intervallo di pochi minuti un secondo razzo è stato lanciato, quello fatale. Si notava scompiglio in Nord e quando era giunta voce della realtà Fiorillo lasciò in fretta e furia lo stadio scappando da Roma il giorno stesso. Dopo 18 mesi di latitanza trascorsi tra Italia e Svizzera si è costituito presso i carabinieri ed è stato condannato per omicidio colposo, mentre i due complici per concorso in omicidio. Fiorillo è morto nel 1993, anche lui a 33 anni, per overdose.
E' stato perdonato dai familiari di Vincenzo perchè sicuri che il giovane non avesse avuto l'intenzione di ammazzare.
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Maurizio Martucci, nato a Roma nel 1973, è laureato in scienze e tecnologie della comunicazione presso la Sapienza di Roma ed anche in Storia contemporanea presso Tor Vergata. Giornalista e scrittore, ha pubblicato saggi di storia contemporanea tra cui "Nobiltà ultras dal 1900" (http://cinghialecasale.blogspot.com/2010/01/maurizio-martucci-nobilta-ultras.html) nel 1996 e "11 novembre 2007, l'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica" (http://cinghialecasale.blogspot.com/2009/02/maurizio-martucci-11-novembre-2007.html) nel 2008, già recensiti su questo blog. La presente opera, Cuore tifoso, era stata presentata presso il circolo canottieri Lazio nel pomeriggio del 28 ottobre 2009, 30° anniversario della morte di Vincenzo (http://cinghialecasale.blogspot.com/2009/10/vicenzo-paparelli.html).
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Maurizio MartucciCuore tifoso. Roma – Lazio 1979: un razzo ha distrutto la mia famiglia. Gabriele Paparelli racconta”. Prefazione di Gianni Alemanno. Sovera edizioni, Roma, 2009 – 240 pagine, 16,00 €.

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