sabato 26 aprile 2008

Gli ultimi guerrieri ultras. Il nostro modo di essere

Viaggio nel mondo ultras, scritto da Gianluca Di Leo, ragazzo materano poco più che trentenne, tifoso granata e da sempre appassionato alla c.d. vita di curva nelle sue sfumature, che lo stesso autore descrive nel suo libro dalle origini.
A cavalli tra gli anni '60 e '70 cominciano ad aggregarsi nel settore più popolare dello stadio - la curva - molti giovani che intendono colorare ed animare il "settore" a favore della propria squadra. Tra i primissimi gruppi nel panorama ultras abbiamo la Fossa dei Leoni milanista, nata nel 1968 (scioltasi nel 2007) mentre un anno più tardi nascono i primi gruppi con la dicitura "ultras" (tale termine è probabilmente stato coniato da un giornalista torinese, che lo utilizzava per definire un atteggiamento estremo).
Non si sa bene quale gruppo per primo abbia utilizzato la dicitura, tra gli Ultras Granata a Torino o a Genova i doriani Ultras Tito Cucchiaroni (originariamente Ultras Sant'Alberto); a Genova all'epoca (sempre riferito al 1969) già da qualche mese girava la scritta Uniti Legneremo Tutti i Rossoblu A Sangue: non è casuale il grassetto usato per le iniziali, le quali - unite - danno vita proprio alla parola ULTRAS; il fenomeno tifo inoltre in Italia è molto legato al c.d. "campanilismo": oltre ad incitare molto la squadra della propria città, è molto forte anche la rivalità con la città città o la provincia limitrofa.
L'essere ultras (scusate la continua ripetizione) ha da sempre un proprio codice di comportamento non scritto, codice che l'autore riassume in dieci comandamenti:


Contrariamente al tifo di stampo inglese, in Italia ogni gruppo ha il proprio striscione di rappresentanza, simbolo molto importante che viene appeso quando si presenzia in curva; ma molti striscioni si possono anche definire usa e getta, utilizzati per la partita di turno come sfottò nei confronti della tifoseria di fronte, specie nei derby.

Molto varia anche la coreografia, dalle sciarpate al lancio di coriandoli o costituita dal semplice utilizzo dei c.d. due aste o dallo sventolio di bandiere, come per esempio si può vedere nella seconda foto qui sotto, raffigurante la curva interista (scelta non casuale, compare il nome di Casale Monferrato), o in questa foto qui sotto raffigurante una sciarpata vicentina.


Coriandolate: la prima dei padovani a Cremona nella stagione '90/'91, la seconda dei salernitani in casa

Oltre all'invenzione delle più stravaganti e goliardiche coreografie, in Italia si usa altresì scioperare, ovvero utilizzare mezzi per esprimere il proprio disappunto, passando da qualche intimidazione avvenuta in passato alla ricerca del dialogo che si usa di più attualmente. Le contestazioni più classiche sono ad esempio cori quali "Fuori i coglioni" o "Andate a lavorare" oppure l'utilizzo di striscioni quali "Tolleranza zero" o "La nostra fede è immensa, la pazienza no". Altri modi usati per contestare sono il dare le spalle alla squadra o lasciare direttamente vuota la curva; in altri casi, i Doriani per contestare l'arbitraggio chiesero alla squadra di effettuare 30 secondi di melina oppure a Bari disertavano le partite in casa per non dare soldi alla società, presenziando solo in trasferta.
E proprio la trasferta è il momento preferito da tutti gli amanti delle curve, per poter solidarizzare, unirsi e poter stare insieme; molto mal vista la tv, la c.d. "rovina del calcio", ed eloquente è il due aste qui sotto:

Purtroppo il mondo ultras viene spesso dipinto come un mondo di violenza, senza contare - e nessuno ne parla, o comunque se ne parla poco perchè magari fanno poca notizia - di striscioni antirazzisti o ancora - tema molto attuale - di striscioni in memoria di chi non c'è più, come si può notare qui sotto.


Il libro è edito nell'anno 2005, pertanto i riferimenti sono fino a quell'anno. Premevo sottolineare l'attualità del tema per ricordare Gabriele Sandri e Matteo Bagnarese da poco scomparsi.
Vengono trattati anche diversi altri temi, dalla politica, alle abbuffate a tavola, agli ultras e la musica. Pagine 214, Prezzo € 21,00, Editrice Sport Communication - Verona.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

e sticazzi...grandeeee !!!

Anonimo ha detto...

Già letto! non male, peccato per le scritte sulle foto

Anonimo ha detto...

E bravo "Nuovo Cinghiale" un'altra "Perla" lanciata nel web.

Continua così!

TOUJOURS ha detto...

Madosca che bel libro deve essere questo! Ma si trova ancora in commercio? ciao ciao

Cinghiale nerostellato ha detto...

Rispondo agli ultimi due commenti.
Pensa, anonimo, quante "perle" in più lancerei se fossi un gioielliere.

Toujours non so dirti, io l'avevo trovato contattando l'autore.