Ancora qualche settimana ed a settembre inoltrato riaprirà la stagione venatoria in diverse regioni italiane; oltre che in Piemonte, anche in altre regioni ovviamente i consumatori saranno pronti da sbafare salami di cinghiale, una tra le prede più in voga della stagione. Buona lettura.
"Conto alla rovescia per la preapertura della stagione della caccia, con 15 regioni al via nei primi giorni di settembre. Nel frattempo il Tar di Bolzano ha salvato dall'abbattimento duemila marmotte, accogliendo il ricorso di Wwf, Lega anti vivisezione (Lav) e Lega abolizione caccia (Lac). Mentre in Veneto sono sempre a rischio, a partire dall'apertura ufficiale del calendario, la terza domenica del mese, piccoli uccellini insettivori come le pispole, oltre a fringuelli, storni e peppole, grazie all'autorizzazione della caccia in deroga. Deroga contrastata dalle associazioni, che come ogni anno si scontrano in un dibattito con le doppiette. Secondo i dati della Lega italiana protezione uccelli (Lipu), a sparare per primi rispetto alla partenza ufficiale del calendario, il 21 settembre, saranno i cacciatori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, diverse province in Emilia Romagna e Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto. Tra le specie nel mirino delle doppiette si trovano gazze, tortore, allodole, quaglie, cornacchie grigie, merli, ghiandaie, cinghiali, conigli selvatici, ma anche caprioli e camosci. Critica nei confronti della preapertura la Lipu, secondo cui ''ogni anno ci si ritrova di fronte lo stesso scenario: e' stato deciso qualche giorno di caccia in piu' a carico di alcune specie, che gia' versano in uno stato precario di conservazione''. Insomma, le date vengono fissate ''senza alcuna considerazione scientifica dell'impatto sugli animali''. Analoga la posizione del Wwf, che considera la preapertura non un' eccezione alla regola ma l'anticipo della caccia vera e propria, mentre ''dovrebbe servire - spiega Sara Fioravanti, dell'ufficio legale del Wwf - dietro parere dell'Istituto nazionale di fauna selvatica (oggi Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ispra), per cacciare le specie migratorie. A quanto ci risulta invece ci sono regioni dove si cacciano una decina di specie, incluse specie stanziali''. La preoccupazione del Wwf e' che questo atteggiamento delle regioni possa essere l'anticamera della modifica della legge voluta ''da una parte estremista del mondo venatorio''. Punta proprio su un progetto di modifica della legge Federcaccia, che verra' presentato a settembre. L'obiettivo, spiega Franco Timo, presidente dell' associazione, e' quello di ''migliorare partecipazione, gestione e tutela del territorio e della fauna selvatica'', con ''il cacciatore come cittadino impegnato tutto l'anno''. La proposta prevede anche la ''valorizzazione degli ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini''. Intanto, in vista della riapertura della stagione Timo invita tutte le doppiette ''a essere rispettose delle norme e dell'etica''.
"Conto alla rovescia per la preapertura della stagione della caccia, con 15 regioni al via nei primi giorni di settembre. Nel frattempo il Tar di Bolzano ha salvato dall'abbattimento duemila marmotte, accogliendo il ricorso di Wwf, Lega anti vivisezione (Lav) e Lega abolizione caccia (Lac). Mentre in Veneto sono sempre a rischio, a partire dall'apertura ufficiale del calendario, la terza domenica del mese, piccoli uccellini insettivori come le pispole, oltre a fringuelli, storni e peppole, grazie all'autorizzazione della caccia in deroga. Deroga contrastata dalle associazioni, che come ogni anno si scontrano in un dibattito con le doppiette. Secondo i dati della Lega italiana protezione uccelli (Lipu), a sparare per primi rispetto alla partenza ufficiale del calendario, il 21 settembre, saranno i cacciatori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, diverse province in Emilia Romagna e Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto. Tra le specie nel mirino delle doppiette si trovano gazze, tortore, allodole, quaglie, cornacchie grigie, merli, ghiandaie, cinghiali, conigli selvatici, ma anche caprioli e camosci. Critica nei confronti della preapertura la Lipu, secondo cui ''ogni anno ci si ritrova di fronte lo stesso scenario: e' stato deciso qualche giorno di caccia in piu' a carico di alcune specie, che gia' versano in uno stato precario di conservazione''. Insomma, le date vengono fissate ''senza alcuna considerazione scientifica dell'impatto sugli animali''. Analoga la posizione del Wwf, che considera la preapertura non un' eccezione alla regola ma l'anticipo della caccia vera e propria, mentre ''dovrebbe servire - spiega Sara Fioravanti, dell'ufficio legale del Wwf - dietro parere dell'Istituto nazionale di fauna selvatica (oggi Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ispra), per cacciare le specie migratorie. A quanto ci risulta invece ci sono regioni dove si cacciano una decina di specie, incluse specie stanziali''. La preoccupazione del Wwf e' che questo atteggiamento delle regioni possa essere l'anticamera della modifica della legge voluta ''da una parte estremista del mondo venatorio''. Punta proprio su un progetto di modifica della legge Federcaccia, che verra' presentato a settembre. L'obiettivo, spiega Franco Timo, presidente dell' associazione, e' quello di ''migliorare partecipazione, gestione e tutela del territorio e della fauna selvatica'', con ''il cacciatore come cittadino impegnato tutto l'anno''. La proposta prevede anche la ''valorizzazione degli ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini''. Intanto, in vista della riapertura della stagione Timo invita tutte le doppiette ''a essere rispettose delle norme e dell'etica''.
5 commenti:
non sai proprio ce scrivere eh....
pensa a cosa devi scrivere te...dimostri gran coraggio per come ti firmi!
Che bello avere una società piena di professori
Ma ci si diverte tanto a sparare?
cOMUNQUE I SALAMINI DI CINGHIALE SONO LA FINE DEL MONDO...
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