All'udienza di ieri la difesa degli imputati - lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Jean Louis de Cartier de la Marchienne - hanno sollevato un'eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale di Torino in quanto le decisioni che fanno capo alle omissioni alla base dei reati contestati sarebbero state prese altrove, e precisamente a Genova. L'intenzione è quella di far spostare quindi il processo a Genova, cosa che produrrebbe effetti deleteri in chiave temporale poichè la procura di Torino ha diretto le indagini quindi conosce le carte processuali, mentre quella genovese (o comunque qualunque altra) dovrebbe studiarsele da zero per poter sostenere l'accusa in giudizio.
Di opposto avviso chiaramente sono gli avvocati delle parti civili, che fondano le proprie difese sulla base dei luoghi in cui sono state omesse le dovute cautele atte a prevenire l'insorgenza delle ben note malattie che hanno provocato - e continuano a provocare - morti a non finire.
Prossima udienza il 22 marzo: il Tribunale deciderà sulla predetta eccezione e su quelle inerenti l'indeterminatezza del capo di imputazione e la mancata traduzione degli atti che di fatto impedirebbe agli imputati di comprendere le accuse contestate.
Prossima udienza il 22 marzo: il Tribunale deciderà sulla predetta eccezione e su quelle inerenti l'indeterminatezza del capo di imputazione e la mancata traduzione degli atti che di fatto impedirebbe agli imputati di comprendere le accuse contestate.
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silvio docet
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