Vediamo di farci qualche altro nemico (perché l’autocritica non è più di questo mondo…).



Signori giornalisti, permettete qualche domanda?
Credete di aver scoperto l’acqua calda facendo titoloni sulla crisi del nostro amato Casale, vero?
Quando il 25 aprile il gruppo Cinghiali rovesciò lo striscione in segno di contestazione e forse un buon giornalista avrebbe quantomeno dovuto capire che era sintomo di non soddisfacimento della gestione globale della Società, dove eravate?
Quando lo striscione continuò ad essere rivoltato nonostante la squadra avanzasse nei play-off e addirittura molti di voi parlavano di C2 al 99% (senza aver dato una sbirciata al regolamento che non garantiva assolutamente un posto nella summenzionata categoria, cosa puntualmente verificatasi) dove eravate?
Quando in luglio sempre più si diffuse la voce (che era ben più che una voce) di un importante imprenditore con validi programmi interessato ad assumere il controllo del sodalizio di via Trevigi (e non disposto a diventare socio di questa dirigenza), dove eravate?
Quando la rosa 2006/2007 pezzo dopo pezzo venne rasa al suolo e voi continuavate a dare l’alibi del mancato ripescaggio a tutto ciò, mentre altre compagini che hanno vissuto una situazione simile alla nostra nell’attuale campionato volano dopo aver pianificato e attuato una pronta ripartenza proprio in seguito alla delusione subita, dove eravate?
Quando, ben prima dell’articolo pubblicato a inizio estate dal bisettimanale Monferrato, anche i muri sapevano del pessimo rapporto fra l’ex mister e l’attuale DS dove eravate?
Quando il vicepresidente se la diede a gambe levate, dove eravate?
Quando l’ex capitano nerostellato mollava la nave che affondava per andare nientepopodimenoche alla Pro Belvedere Vercelli, dove eravate?
Ma quando quest’estate iniziammo a divulgare anche al di fuori dell’ambito stadio il nostro malumore tramite comunicato, salvo rare eccezioni che raccolsero il nostro grido di dolore, dove eravate?
Quando la campagna acquisti sembrava una collezione di figurine di giocatori a tutti sconosciuti (tranne poche eccezioni dotate di un lungo passato ma di un incerto futuro) pescati nella stragrande maggioranza da realtà lontanissime dalla serie D piemontese e nel frattempo gli abbonamenti per i tifosi più fedeli venivano rincarati del 75%, dove eravate?
Quando venne assunto un allenatore con un discreto curriculum ma completamente a digiuno del calcio dilettantistico settentrionale (e chi mastica un poco di calcio conosce le sostanziali differenze tra il calcio dei campi del sud e quelli del nord), dove eravate?
Quando in precampionato si perdeva contro tutto e tutti, dove eravate?
Quando si iniziarono a tirare le somme comparando la campagna abbonamenti della stagione passata con quella attuale e si constatò anche solo dalla presenza sugli spalti del Palli un notevole decremento di tessere sottoscritte (e non erano certo solo i Cinghiali, che l’avevano d’altronde annunciato), dove eravate?
Credo che compito della Stampa libera sia pungolare, criticare, prevenire, troppo comodo fare solo cronaca, a volte i fatti dovrebbero spingere la carta stampata a fare anche opinione. Non solo questo non è stato fatto, illudendo molti lettori che alla fine di riffa o di raffa le cose si sarebbero messe a posto e giustificando una situazione che ad un certo punto rasentava il ridicolo, ma addirittura si leggono ancora cose del tipo quella vista sull’edizione locale de “la Stampa” di lunedì 24/09 : “Ancora una volta sfuma in zona cesarini un pareggio che sarebbe stato certamente più giusto”. Delle due l’una: o chi ha scritto quell’articolo non era presente alla Sciorba, oppure se è veramente convinto di quello che scrive era meglio se l’avessero mandato a Boccadasse a fare un servizio sui ristorantini tipici della zona, perché se una neopromossa in D che finora non aveva ancora centrato una vittoria, non solo fa la sua porca figura contro i ben più blasonati avversari, ma addirittura può (giustamente) recriminare su diverse decisioni arbitrali decisamente avverse, allora è tutto dire.
Il gruppo Cinghiali ha pagato con un duro ostracismo di fatto della Società (al di là delle dichiarazioni di facciata) l’ esposizione delle proprie idee e la risoluzione nel non sottoscrivere un abbonamento a nostro giudizio non meritato, culminato addirittura nel boicottaggio da parte di alcuni giocatori nell’ esultare con chi, come le altre tifoserie di Casale, li sostiene nelle trasferte senza tregua (ma anche di questo aspetto, tanto palese quanto scandaloso e diseducativo per chi crede o dice di farlo, nei valori dello sport, neanche una riga. Poi tutti a cianciare di cultura della sportività, di quanto sono cattivi gli Ultras ecc. ecc. ).
Ma al di là di tutto noi continuiamo a sostenere questa Maglia e non ci sta bene il tanto peggio tanto meglio e i titoli che rasentano il sensazionalismo parlando di crisi, ultime spiagge, provvedimenti punitivi ecc. ecc. , non ce ne frega nulla poter dire “l’avevamo detto” (avremmo preferito piuttosto un “meno male che vi abbiamo dato retta, così siamo stati da pungolo e abbiamo evitato un qualcosa di assurdo che si sarebbe potuto verificare, tipo 4 sconfitte nelle prime 4 partite…”), vogliamo solamente che questa squadra tiri fuori gli attributi e inizi a macinare punti, dando l’anima tra una settimana e mezza al Moccagatta, perché noi c’ERAVAMO, ci SIAMO e ci SAREMO quando tutto questo, si spera, sarà soltanto un brutto ricordo.
Signori giornalisti che non state attenti quando succedono certe cose, permettete una umilissima e modestissima considerazione da chi tutte le volte che ha cercato di mandare un messaggio è stato bellamente ignorato?