giovedì 22 novembre 2007

I libri di Luther - 1908 - 1998 Derthona anno novanta

Sulla falsariga dell’esperienza pre-derby con i mandrogni, anche questa volta, alla vigilia di una “classica” per il calcio casalese, ci occuperemo di un libro dedicato alla nostra prossima avversaria: il Derthona.

Il libro “1908-1988 Derthona anno novanta”, edito dal Comitato Promotore Festeggiamenti 90° e scritto a più mani (fra le quali quelle del coordinatore editoriale Romeo Ferretti), viene dato alla luce dieci anni dopo la felice esperienza di quello relativo all’ ottantesimo anniversario, come altri già recensiti in questo spazio è una vera chicca da collezionisti (n.d.r. grazie luky) quindi difficilmente riuscirete ad entrarne in possesso, l’unico consiglio da amanti della letteratura calcistica è quello di gustarvi il poco che qua ne viene estratto e tenervi pronti alla probabile uscita dell’edizione del centenario.

Come i più sapranno nel maggio del 1908 nasce il Derthona Foot Ball Club, le maglie sono bianconere ispirate a quelle della Pro Vercelli (il bianco) e del Casale (il nero) per la volontà dei fondatori di imitare il loro stile di gioco che proprio in quegli anni iniziava a mettere in crisi la supremazia degli squadroni del “triangolo”.
Ma grazie al libro fra le mie mani voglio riportare come venne accolta la nascita all’epoca.
Sulla “Tortona del Popolo” del 18/09/1908, giornale dei socialisti locali, la notizia venne così data:

“Tale fu il grido dell’ animo che riscosse dal letargo la forte e balda gioventù di Tortona quando, nel campo dello sport, le prime vittorie dei suoi figli fecero riconoscere che ancora i discendenti da una schiatta di uomini provati alla fatica potevano riaffermare la fama della loro vigoria fisica come nei tempi andati. Da questo grido, da questa speranza sorse la nuova società ginnastica…”.

Ecco invece come giudica il movimento calcistico cittadino “Tortona Sport” fasc. XXIII del 1909:

“Ardire di scuotere ed apatia ed avversione. Sperare di riuscire a distogliere i giovani dalla vita sedentaria e dai caffè - fonte di vizi - per allettarla alla nobiltà della ginnastica e dello sport inteso esso nel senso veramente educativo del fisico, è opera audace ed insieme generosa… A Tortona, more solito, però, ebbe accoglimento glaciale. E’ doloroso ma doveroso constatarlo”.

Insomma, fra i trionfalismi progressisti e le bacchettate un po’ barbogie, comincia l’avventura dei leoncelli.
La sede era il Bar Gambrinus, per il campo ci si doveva adattare: Piazza Milano, l’ex cartiera, il cortile della Caserma Passalacqua. Era calcio pionieristico, era il calcio che insieme ad altre realtà del Piemonte avrebbe fatto la storia.
Dopo i primi anni di assestamento nel 1915 arriva il comunicato della FIGC che sospende tutti i campionati, saltiamo così agli anni d’oro dei bianconeri: il quinquennio 1920-1925.
La squadra Tortonese all’inizio degli anni ’20 è tutta da rifare, qualcuno aveva appeso gli scarpini al chiodo, qualcuno come il capitano Mogni era perito in guerra, non c’era un campo di gioco fisso e alcuni dei vecchi dirigenti avevano preso altre strade.
La rifondazione riesce e l’ 8 ottobre del ’22 (dopo che le due Leghe si erano scisse con le vittoria da una parte della Novese e dall’ altra della Pro) il Dertona verrà inserito nel girone B del campionato Nord, la squadra scenderà in campo con questa storica formazione: Gambuti, Re, Rabbaglio, Barbieri, Bonzani, Salamina, Loiacono, Crotti, Bellolio, Gatti, Gianelli. In quegli anni i leoncelli si misureranno con formazioni come il Genoa, il Bologna, il Milan, la Juve, Legnano, Modena, Udinese.
Il 1° luglio del 1923 va in scena la leggenda: allo stadio Marassi di Genova contrapposta allo Spezia il Dertona si gioca lo spareggio per evitare la retrocessione, all’epoca i rigori non erano ancora stati introdotti, cosicché l’incontro durò ben 207 minuti (3 ore e 17 minuti), fino alla sospensione della partita per oscurità. La partita si ripeté una settimana dopo con il risultato di 3-2 in favore dello Spezia.
E saltiamo al decennio successivo dove i bianconeri, sotto la guida del Presidente Bottazzi fecero un altro piccolo grande exploit nella stagione 1932/1933: ritorno in serie B dove resterà un paio d’anni prima di sprofondare per trent’anni nella mediocrità.

L’altalena fra IV serie (la serie D) la I categoria, la serie D e solo tre anni di C, saranno materia dei veri amanti dei leoncelli, compresa la beffa del campionato della stagione 1967-1968 terminata a 4 punti dalla capolista Cremonese che lascerà l’amaro in bocca per un sogno che sembrerebbe non doversi più realizzare, ma dopo un solo anno….

Arriva il ’68 e, mentre in tutto il mondo spira il vento della rivoluzione, la Tortona calcistica festeggia il suo 60° anno di età e in quell’occasione Enzo Tortora, allora conduttore della Domenica Sportiva, ospita la compagine bianconera ed è la prima volta di una squadra di serie D alla prestigiosa trasmissione. Ma i leoncelli non si accontentano di questa piccola rivoluzione mass-mediatica, nell’ estate amichevoli di lusso con Genoa, Milan e Juventus, la stagione inizia alla grande, con le celebrazioni che vedranno coinvolti Nicolò Carosio, Vittorio Pozzo e altri.
La squadra è stata molto rinforzata dal Presidente Nicola dopo l’epilogo della passata stagione, nelle prime quattro giornate altrettante vittorie si alternano a momenti di tensione come nella partita in terra ligure contro la Sestrese, dove il giudice sportivo affibbierà a tutte e due le società uno 0-2 che poi verrà trasformato in 2-0 per il Derthona.
Solo una squadra resiste alla marcia dei bianconeri ed è l’ Omegna e nello scontro diretto alla penultima di campionato 4000 supporter saranno al fianco dei leoncelli, altrettanto memorabile sarà la trasferta all’ultima di campionato in quel di Borgomanero con una carovana di sostenitori numerosissima al seguito della squadra, il torneo terminerà con il Derthona a 49 punti e l’ Omegna a 47: dopo quasi 25 anni è di nuovo serie C! L’anno successivo si è ritornati nel calcio che conta: Novara, Triestina, Venezia, Udinese…
Nei vent’anni successivi il trend sembra essersi invertito: solo tre anni di D, tutto il resto di C (poi diventata C2). Nella stagione 1986/87 a braccetto con la Torres (un punto in più dei bianconeri) lascia a una distanza il Novara e a sei la Pistoiese arrivando in C1, ma questa favola verrà pagata a carissimo prezzo.
Dopo un paio di campionati più che dignitosi inizia l’incubo: 4 (QUATTRO) retrocessioni consecutive porteranno dopo varie vicissitudini il Derthona a disputare il campionato di Promozione 1993/1994 che la vedrà prima promossa in Eccellenza e l’anno successivo promossa nel C.N.D. dove resterà fino al 90° anniversario.

Nell’ ultima parte del libro logicamente spazio ai ricordi e alla tifoseria, fra le foto viene svelato l’arcano dello striscione che spesso veniva immortalato nel settore della tifoseria bianconera: KM 11.
Molti in quegli anni si chiedevano il significato della pezza sopra cerchiata in rosso (cliccate sopra l' immagine per ingrandirla): svelato l’arcano,su tutte le corsie di marcia della TO-PC e della MI-GE, tragitti obbligati negli spostamenti al seguito della squadra, il cartello autostradale era l’unico a ripetersi sempre in maniera identica!

POSTFAZIONE

Non sono state certo scritte grandissime pagine di storia bianconera nei nove anni successivi alla pubblicazione del volume qua recensito, da ricordare la retrocessione nel 2002 in Eccellenza e la promozione nel 2007 di nuovo in serie D, una serie D che a differenza di altre edizioni contrappone agli storici Tortonesi avversarie ben più blasonate di quelle che solitamente si incontrano sui campi di questa categoria: Alessandria, Savona, Casale, Biellese, Imperia… Insomma, altre disfide indimenticabili da aggiungere nella storia dei leoncelli!

Luther Blisset 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Curiosa la cosa del km 11...ma allora li legi veramente !!! Ciao

Anonimo ha detto...

Bella anche la foto in se, molti due aste al vento ! Non male