mercoledì 3 ottobre 2007

I libri di Luther - NOVANTALESSANDRIA

Premesso che nella presentazione di questo libro non c’è nulla di polemico, l’ Alessandria infatti (dopo i turbolenti anni successivi alla pubblicazione di questo volume) è viva e vegeta, pronta a farsi battere dai neri al Moccagatta come da troppo tempo non accade. Il fatto è che l’unica pubblicazione in mio possesso è questa e di questa parlerò.

"NOVANTALESSANDRIA" è oramai una piccola chicca per collezionisti di libri su squadre di calcio, esce infatti con il giornale “il Piccolo” mercoledì 20 febbraio 2002 quindi, a meno che non la si trovi su qualche bancarella, è ben difficile riuscire a procurarsela.
L’apertura, dopo la scontata presentazione del direttore del trisettimanale, è data a tre firme illustri dell’ epoca : Xavier Iacobelli (Direttore all’epoca di Tuttosport), Candido Cannavò (Direttore all’epoca della Gazzetta dello sport) e Italo Cucci (Direttore all’epoca del Corriere dello sport – Stadio).

Come tutti i libri che celebrano un anniversario anche questo non si esime dal raccontare le radici della squadra mandrogna, che qui riporto perché il sapore di un calcio che non c’è più possa far capire a chi oggi si allontana da questo meraviglioso gioco (vedi la stragrande maggioranza degli under 25 che dagli stadi di provincia latita sempre più) come nacque a dispetto di tutte le Champions e sponsor miliardari…

“Sulla carta d’identità dell’ Alessandria una data: 18 febbraio 1912…..
….Per giocare serve un campo: in Piazza d’Armi vecchia (oggi Piazza Matteotti), il legno per tribuna e recinzione lo offrono la “Borsalino” e i fratelli Ratti, Savojardo dirige i lavori, il carpentiere è Gandini, papà di Giuseppe, il futuro capitano, la manovalanza reclutata fra tifosi, studenti, giocatori e ginnasti che non si risparmiano. In poche settimane lo “stadio” è pronto, tra via Isonzo e via Montegrappa, il 12 febbraio Badò, Ratti e Savojardo mettono le firme sotto l’atto costitutivo dell’ Alessandria Fbc. La prima formazione ha Ghezzi in porta, terzini Rossanigo e Prato, mediani Migliardi, Savojardo e Ratti, avanti Ricci I e Formini, centrattacco Viazzi, Visconti, Ricci II e Tosini. Badò immortala gli allenamenti, il geometra Reggiardi espone le foto nella vetrina del negozio in corso Roma e scatena l’invidia degli sportivi Casalesi. Ed è subito derby, primo atto in Monferrato, i calciatori entusiasti, con le maglie “di seconda lavatura” della Vigor Torino, tre grandi bande verticali, bianche e azzurre. Una disfatta, sette gol subiti e nessuno segnato….”

Speriamo che quest’ultima riga sia di buon auspicio verrebbe da dire…

Il derby. Inizia così la storia dei nostri acerrimi nemici, e inizia a quanto pare male. Sopra è riportata la foto tratta dal libro dell’ ultimo derby disputato al Moccagatta in una categoria consona al blasone delle due società, quello del 24 novembre 1991 precedente di ben 16 (SEDICI!) anni a quello disputato in aprile in serie D e conclusosi 1-1 (tra moltissime polemiche).
Ma torniamo a libro in questione,logicamente segue il filo cronologico del secolo passato e narra di tutte le vicissitudini calcistiche e non della società mandrogna nei suoi primi 90 anni di vita, i successi e gli insuccessi (ad esempio il ripescaggio del 1993-1994, 14° in C1 e retrocessa viene poi riammessa), i calciatori da Rivera (protagonista ahilui di una retrocessione) a quelli meno noti, fino al capitolo Patron.
E questo è il capitolo più dolente, dal sempiterno salvatore della patria Gino Amisano (ventennale croce e delizia dei sostenitori grigi, amato, rinnegato, rimpianto), alla famiglia Spinelli che spianò la strada al devastatore Boiardi arrivato nel 2001 più o meno negli stessi giorni del G8 di Genova, ma riuscendo a fare ben più danni dei black - block ….

Di questo il libro ne tratta marginalmente, ossia, mentre l’uomo della Logos inaugurava asili all’interno dello stadio (riportato), tesserava fenomeni come Porrini per la serie C (riportato), allestiva rose da Champions (riportato) si ponevano le basi per il disfacimento della società, ma per fortuna degli autori tutto ciò non si è dovuto riportare.
Altre righe degne di nota sono quelle riguardanti la terribile alluvione del 6 novembre 2004: la gara con il Bologna venne sospesa quando Spalto Rovereto è già un fiume di fango, la tragedia per la cittadina fu immane, la squadra emigrò a Tortona e Casale e le immagini dei giocatori delle giovanili che spalano il fango dentro al Moccagatta ricorda quei giorni indimenticabili.
Il libro si chiude con la storia della tifoseria, la nascita e il rinnovamento dei vari gruppi che hanno popolato il Moccagatta e, durante i lavori di ristrutturazione, la torretta abitualmente riservata agli ospiti.

POSTFAZIONE di LUTHER BLISSET

Arrivando al 2002 mancano logicamente alcune importantissime pagine della storia dei 95 anni di vita della squadra.

Due su tutte mi preme ricordare, la prima sotto un punto di vista meramente statistico e cronologico: la devastazione a livello societario già accennata e la faticosa rinascita con il nome di Nuova Alessandria prima e la riacquisizione del titolo poi, gli anni di eccellenza e di D con una formazione che il contestatissimo attuale presidente Bianchi, nel 95° anno di vita dei Grigi, sembra aver reso quest’anno competitiva per un ritorno fra i professionisti.

La seconda, straziante pagina, è di quelle che solo il calcio riesce a darci.
E’ quella di Roberto D’ Onofrio, ultras per una vita che vede la propria vita scappargli allo stadio durante una partita della sua amata squadra.
Dolly muore nel novembre di due anni fa e tutte le tifoserie amiche e nemiche si stringono intorno al suo ricordo, onorando una persona che il destino ha voluto a sè proprio nel posto in cui lui aveva vissuto le sue passioni più forti.
Al di là di ogni rivalità ciao Dolly, un Ultras non muore mai.

Luther Blisset

15 commenti:

Anonimo ha detto...

$€NZA PADRONI e senza parole... ciao, taco

Anonimo ha detto...

sei una merda (come per dire ciao)! ero tranquillo e rilassato, poi le ultime righe di questo post, mi hanno fatto tornare alla mente quei tragici minuti! ma non potevi scriverlo tempo fà, oppure tra una settimana? no! tu scegli la settimana del derby. Dolly è mio amico, (uso il presente apposta) e pensare che non bevo più insieme a lui, che non discuto di calcio con lui mi da un senso di vuoto che non riesco mai a colmare. smetto qui perchè non voglio rovinarmi la giornata. ciao Greyal

Anonimo ha detto...

Mentalita' da vendere ! Complimenti cinghiale !

Anonimo ha detto...

This time I'm not angry with you. Compliments dear Luther and next time I want to drink a bottle of JP (your special quality of wisky) with you in Casale, remembering the old times and the 'old school'

cass

Anonimo ha detto...

Grande cinghiale complimenti sia per la citaczione del libro che per il ricordo del tifoso scomparso. Molto significativo !


Nico

Anonimo ha detto...

CASS???

a faccia u cazz!!!

Anonimo ha detto...

Do you have some problem, guy ? I'm here to find a solution...


Cass

Cinghiale Casale ha detto...

Grazie a Greyal, taco, Nico per le belle parole e logicamente a "Cass", tra un mese ricorrono i due anni, io non dimentico, al di là di ogni rivalità.

Anonimo ha detto...

Bel blog, ottimo lavoro blogger. Calcio, curiosita' cultura sportiva e civile, permettimi di farTi i complimenti

Eugenio da Pinerolo

Anonimo ha detto...

Your wellcome my friend, your wellcome ! Remember your promise...


cass

Anonimo ha detto...

Bello!!! Questo e' un vero segno di sportivita'.
Se tutti fossero cosi' ogni domenica sarebbe una vittoria ,indipendentemente dal risultato del campo

Anonimo ha detto...

Bello!!! Questo e' un vero segno di sportivita'.
Se tutti fossero cosi' ogni domenica sarebbe una vittoria ,indipendentemente dal risultato del campo

Anonimo ha detto...

beh...adesso non esageriamo !

Anonimo ha detto...

La foto dei tifosi grigi quanti anni ha ? Sembra almeno di 15 anni fa...spero che qualcuno mi possa aiutare. ciao

Cinghiale Casale ha detto...

C'è scritto nell'articolo, è quella del 1991, ultimo derby disputato in C al Moccagatta