Cercherò di procedere con i fatti astenendomi il più possibile dal commentarli per permettere a ogni lettore di farsi una propria opinione, ma procediamo cronologicamente.
1) Il club sarà gestito dal Csi Tra gli obiettivi c’è anche il dialogo con le altre fedi 2) Pronto il codice di regole: chi lo tradisce paga con lavori nel sociale 3) E’ soltanto il primo passo: sullo sfondo addirittura la Nazionale Vaticana
Insomma, di carne al fuoco per la decaduta Ancona ed i suoi conosciuti Ultras, ce ne sarebbe abbastanza, vediamo un pò il progetto condensando alcuni articoli usciti in proposito:
La Chiesa scende in campo. Per la prima volta nella sua storia, il Csi, il centro sportivo della Cei, ha costituito una cordata di imprenditori cattolici per gestire una squadra di calcio professionistica. Da oggi l’Ancona, che quattro anni fa giocava in serie A e oggi è capolista del campionato di C1, dipende dal «Centro sportivo italiano» fondato dall’Azione Cattolica e i cui responsabili ecclesiali vengono nominati dalla Conferenza episcopale. Un colpo di scena e una svolta moralizzatrice in una piazza «a rischio» che, tra i fallimenti e le bufere giudiziarie delle presidenze di Edoardo Longarini ed Ermanno Pieroni, è stata una delle culle di Calciopoli.
Il codice etico
Adesso, divenuta la «squadra dei preti», adotta, unica in Italia, un Codice Etico all’insegna del «fair play» e dell’impegno sociale. Al decalogo del «progetto Soccer» saranno tenuti ad aderire giocatori, dirigenti e tifosi. In caso di comportamenti non etici, falli gravi, di reazione o intolleranza, i calciatori verranno sanzionati con ore di volontariato; gli utili della società saranno investiti in opere di sostegno per il Terzo Mondo e negli oratori; i giocatori potranno svincolarsi dalla società e i loro contratti seguiranno una linea di equità; i biglietti saranno venduti a prezzi ridotti; i tifosi dovranno rinunciare a comportamenti scorretti con le tifoserie avversarie e ad esporre striscioni offensivi. «E’ un modo per moralizzare il calcio, per riportare un po’ di etica in un settore che attraversa una grave crisi di valori», spiega l’arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli, a sua volta calciatore per beneficenza contro la Nazionale cantanti, in occasione della recente visita di Benedetto XVI al santuario di Loreto.
«Scommettiamo sul vero significato dello sport - precisa il presidente del Csi, Edio Costantini -. Vogliamo far sì che il calcio torni ad essere uno strumento educativo e che non sia più ancorato a valori esclusivamente economici. Dimostreremo che per i ragazzi il calcio non è solo un’illusione o un cattivo maestro». E’ un «importante e delicato esperimento», aggiunge l’assistente spirituale nazionale, don Claudio Paganini, al quale il Csi lavora da tempo. «Sono stato destinato al mio incarico dal cardinale Camillo Ruini e dal segretario generale della Cei, Giuseppe Betori - spiega - l’idea che ha ispirato il progetto di Ancona ci è venuta da due eventi. Il primo è il Giubileo degli sportivi, quando il Papa rilanciò i valori dello sport. L’altro è la “Clericus Cup”, il campionato del Vaticano, un’esperienza molto positiva».
Il presidente dell’Ancona, Sergio Schiavoni ha venduto l’80% della società ad un gruppo di finanziatori milanesi del Csi, ma è rimasto con una quota del 20 per cento «perché condivide lo spirito dell’iniziativa», puntualizza don Paganini. Si comincia dall’Ancona e il sogno è la Nazionale Vaticana, magari per favorire il dialogo con l’Islam e le altre religioni anche attraverso il calcio e lo sport.
Il giorno successivo, il 3 ottobre, di buzzo buono mi reco in edicola a comprare il Corrierone dello Sport, il mio sesto senso mi dice che la mia fame di Fede sarà nuovamente soddisfatta....
"Più di ogni altra cosa, a portare scompiglio è stata la notizia dell’ 80% dell’Ancona passato nelle mani di un pool di soci che ha un nome preciso: “ Progetto Soccer”. Il presidente Sergio Schiavoni ha voluto e dovuto smentire, come prevedevamo. Dunque, siccome di vendita non si può parlare, mettiamola così: il “ Progetto Soccer”, che non è solo uno splendido piano di rilancio ma un gruppo di tre soci con tanti soldini, per ora 4,8 milioni di euro, è stato accolto all’ 80% all’interno della società, che rimane sotto il controllo della famiglia Schiavoni. Amen, è il caso di dire. Ma il progetto etico può decollare per ben altre ragioni, più alte di un mero passaggio di quote. L’abbraccio di Ancona al mondo, come lo avevamo definito ieri, ha la benedizione di Papa Benedetto XVI, che mercoledì prossimo aprirà le proprie braccia alla squadra della città e riceverà nelle sue mani dal capitano Massimo Langella una maglia rossa personalizzata. Con il suo nome e il suo numero - il sedici, ovviamente - sulla schiena. Un’investitura simbolica perché l’AC Ancona diffonderà valori - la correttezza, la lealtà, la trasparenza, la tolleranza, il fair play - condivisibili da tutti, conservatori e progressisti, baciapile e mangiapreti, doncamilli e pepponi. Perché non ritrovarsi tutti allo stadio, se la fede comune è quella calcistica e l’interesse di tutti è che l’Ancona vada in gol? Dunque nessuno s’ingrugni se tra una settimana, poco dopo l’Udienza in Piazza San Pietro e l’incontro con il Papa, il patto tra Csi ( Centro Sportivo Italiano, la “ federazione” dello sport di ispirazione cattolica) e Ancona Calcio verrà presentato all’Oratorio San Pietro, e se nel pomeriggio i biancorossi affronteranno in campo una selezione della Clericus Cup, il campionato che si gioca negli oratori d’Italia."
1 - Se un bravo Imam avesse pensato di appropriarsi di una squadra di calcio italiana di C 1 per diffondere la propria Dottrina, li avesse portati tutti in Moschea e poi condotti a farsi un bel viaggetto all Mecca, l'opinione pubblica sarebbe stata altrettanto indulgente ? (Mi permetto di ricordare a eventuali reazionari che il cristianesimo NON è religione di Stato, quindi non mi si venga parlare di italianità e menate varie per ciò che riguarda la religione cattolica).
2 - Se uno scaltro ideologo avesse pensato di appropriarsi di una squadra di calcio italiana di C 1 per diffondere il proprio credo politico, li avesse arruolati di forza come uomini immagine in un'eventuale campagna politica contro altri, l'avremmo trovata una cosa democratica? (Questa è per i pochi come il sottoscritto che credono ancora nella democrazia).
3- Se la tifoseria dell' Ancona calcio volesse che della sua squadra si parlasse solo per i 102 gloriosi anni di calcio dei quali può fregiarsi , chi glielo va a spiegare che con i soldi ci si può comprare anche le loro passioni e adoperarle per "una giusta causa"?
4- Se al Cardinal Bertone non basta la Clerical (o clericus, o come cazzo si chiama) Cup, perchè non si compra una play-station e la smette di rompere i marroni a chi il calcio lo segue con passione da generazioni senza che gli si spieghi anche lì come seguirlo per fare felice il SUO Signore?
Una bella risposta alle mie domande l'ho trovata in un forum di tifosi anconetani (a proposito, la tifoseria anconetana nella stragrande maggioranza non ha reagito affatto bene a tutto ciò, ma intanto chissenefrega, gli risponderebbero "non lo fo per piacer mio ma per far piacere a Dio"...) di rimando a qualcun'altro che trovava la cosa tutto sommato positiva:
RISPOSTA (Dorik*Army 2/10/2007, 10:42)
Perchè una squadra di calcio non deve essere bandiera di una fede religiosa o dell'altra, l'Ancona deve essere del cattolico, come del non credente, come dell'islamico, del buddista, del protestante o dell'ortodosso...
La mia risposta al prodotto transgenico "Progetto Soccer" la si ottiene cliccando sulla foto sotto, essa è molto più genuina, spontaneista, rispettosa di tutti i Credo e le convinzioni e non implica milionate di euro che girano, poco etiche finanziarie che sovvenzionano e tristi partite amichevoli che ricordano tanto le marchette che le società di serie A fecero qualche anno fa con la squadra di figurine del reality Campioni ecc.ecc.:
6 commenti:
sono di fretta, ma mi impegno a mandere del materiale sulla vicenda. e sulla questione del berlusca presidente del milan, nonchè capo dell'opposizione come la mettiamo? pace e bene. p.s. in riguardo al derby avevo detto che "FORSE" ci saremmo visti allo stadio...
Leggo solo ora, tranquillo, non ti sei perso nulla....
Effettivamente sul Milan hai ragione, quantomeno la squadra viene usata come medaglia da esporre ma non come macchina acchiappavoti.
Non è lo stesso corretto e non sto certo qua io a giustificare il tutto, sia ben chiaro, ma la cosa è fatta in maniera un filino più furba.
Basti pensare a un partito chiamato FORZA ITALIA alla vigilia di un mondiale di calcio.....
TUTTa colPa dEI cINghIALi!
E vero cristo santo...il berlusca e' un cinghiale amico di cinghiale...
RICCIOLO CUNEN !!
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