martedì 5 febbraio 2008

Ancora Torino al centro dell'attenzione


A circa due mesi dalla tragedia consumatasi alla Thyssen Krupp che aveva provocato la morte di sette giovani (tragedia di cui Cinghiale Casale aveva a suo tempo parlato) il torinese - e precisamente Collegno, appena fuori il capoluogo piemontese - si trova ancora al centro della cronaca per un altro incidente sul lavoro. Due dipendenti dell'azienda Abrate, piccola ditta di trattamento termico dei metalli, sono rimasti feriti stamani a causa dello scoppio di un forno industriale a gas, per cause in corso di accertamento. I due lavoratori sono stati portati rispettivamente all'ospedale di Rivoli e al Cto di Torino, ma non sarebbero in gravi condizioni: si tratta di un operaio e del responsabile dello stabilimento, Michele Monteleone, che ha riportato ustioni sul 40% del corpo.

Purtroppo non cala la tendenza per cui risulta come un bollettino di guerra quello degli incidenti sul lavoro. L'Anmil, associazione dei mutilati ed invalidi del Lavoro, sottolinea come il fenomeno sociale sia di rilevante entità, quantificando in un milione di incidenti l'anno e più di mille morti, un lavoratore ucciso ogni 7 ore, (per non parlare di tutti i casi di malasanità, ultimi fra tutti in Calabria) lamentando le troppe leggi inapplicate, le tutele negate, le "buone leggi che restano solo sulla carta". Quindi le troppe parole sprecate aggiungerei, per dirla più brevemente: anzi considerato che "non" ce ne sono, perchè non emanare qualche altra nuova legge?

Le statistiche (tratte da ansa) purtroppo parlano chiaro. L'Italia rispetto ad altri Paesi riesce meno ad arginare la piaga sociale: in dieci anni gli infortuni mortali nel nostro Paese sono diminuiti del 25,49%, in Germania del 48,3%, in Spagna del 33,64%, nell'Unione Europea del 29,41%. I numeri, dice l'Anmil, ci dicono che realmente è possibile fare di più, che altri ci sono riusciti, salvando così centinaia di vite.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bastardi schifosi, per guadagnare 2 euro in più speculano sulla salute dei lavoratori, evviva la libertà!

Anonimo ha detto...

Ma il problema in Italia sono Rosy e Olindo, l'Inter che gli danno i rigori e le stronzate che dice il papa, non i 3 che ogni giorno in Italia muoiono sul lavoro per portarsi a casa uno stipendio che basta a malapena mangiare, BASTARDI.

Anonimo ha detto...

CONCORDO. BASTARDI!